di Giorgio Girelli *
Nel riconfermare sentimenti di ammirata e profonda gratitudine per l’operato dell’Arma dei Carabinieri a tutela della sicurezza e della legalità dell’Italia e nell’esprimere vivo apprezzamento per le preziose ricerche storiche del Gen. Antonino Neosi che ha portato alla luce eroismi ignorati , desidero associarmi al riconoscente ricordo dei Carabinieri vittime – durante l’ultima parte la seconda guerra mondiale, al confine orientale del Paese – “della persecuzione, del nazionalismo violento, del totalitarismo oppressivo” come ha detto il Capo dello Stato: ne sono triste ma meritorio esempio il m.llo Sebastiano Costanzo (Comèno), il m.llo Torquato Petracchi (Parenzo), nonchè il S.ten. Angelo Finucci (Gallignana) ed il m.llo Francesco Mereu (Pedea) con i loro 15 Carabinieri, i dodici Carabinieri di Bretto Inferiore (medaglia d’oro al valor civile), nonché i tanti Carabinieri allora in servizio presso la Legione di Trieste, i battaglioni CC mobilitati nella Venezia Giulia, nell’Istria, in Dalmazia “rimasti al loro posto”, come sottolinea il generale Neosi.
Sempre in sintonia con le parole del Capo dello Stato , “è un impegno di civiltà conservare e rinnovare la memoria della tragedia ” di questi servitori dello Stato e di tutti “gli istriani, i fiumani, i dalmati e gli altri italiani che avevano radici in quelle terre”. Presso la Foiba di Basovizza – Monumento Nazionale, nel comune di Trieste, il 16 Maggio 2018 il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri ha inaugurato il Monumento in “memoria di tutti i Carabinieri infoibati, scomparsi e soppressi”.