Governo blocca la canapa industriale, imprese si appellano alla UE

Ancona.- Produzione, trasformazione e commercializzazione della canapa industriale. Un settore che nelle Marche indotto compreso, offre lavoro a oltre mille persone.  Ora il provvedimento del Governo, che pone fuorilegge l’intero comparto, mette a rischio migliaia di aziende agricole e commerciali.

Le principali organizzazioni agricole, artigianali e commerciali italiane si schierano compatte contro il provvedimento che rischia di distruggere il settore della canapa industriale nel nostro Paese.

Una coalizione trasversale che oltre a CNA Agroalimentare, Confagricoltura, CIA, COPAGRI, UNCI, Liberi Agricoltori, Altragricoltura, Associazione Florovivaisti italiani, include le associazioni di filiera della Canapa che hanno anche presentato una petizione al Parlamento Europeo per denunciare le gravi violazioni delle normative comunitarie e chiedere un intervento urgente.

Un settore in pericolo

“L’Articolo 18 del DDL Sicurezza e il Decreto Ministeriale sul CBD del 27 giugno 2024 – sostengono le associazioni – minacciano di bloccare la produzione, la trasformazione e la commercializzazione della canapa industriale, un settore legale e regolamentato.

La petizione sottolinea come tali misure violino i principi fondamentali del diritto dell’Unione Europea, in particolare la libera circolazione delle merci sancita dagli Articoli 34 e 36 del TFUE, e la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’UE, che ha già stabilito che il CBD non è una sostanza stupefacente.”

Le associazioni sono pronte a portare il caso davanti alla Corte di Giustizia Europea, contestando al governo italiano i danni economici che deriverebbero da queste normative. Un eventuale risarcimento alle imprese colpite graverebbe sulle casse dello Stato, e quindi sui cittadini italiani.

“Molti imprenditori hanno investito legittimamente in questo settore- ricordano le associazioni- acquistando macchinari specifici, sviluppando infrastrutture e stipulando contratti a lungo termine basati sulle leggi vigenti. La repentina modifica delle normative metterebbe a repentaglio questi investimenti, senza alcuna garanzia o indennizzo. Questo crea incertezza e sfiducia non solo tra gli operatori nazionali, ma anche tra gli investitori esteri, compromettendo la credibilità dell’Italia come Paese affidabile per gli investimenti.”

Un appello al Governo: necessità di un confronto costruttivo

Le organizzazioni firmatarie chiedono al governo di aprire un tavolo di confronto con le associazioni di categoria per trovare soluzioni condivise che rispettino le normative europee e tutelino un settore strategico per l’economia italiana.

“È fondamentale che il governo segua le procedure stabilite a livello comunitario, assicurando un quadro normativo chiaro e stabile. Solo attraverso il dialogo e la collaborazione sarà possibile affrontare le problematiche in modo serio e costruttivo, evitando danni economici e sociali irreparabili.”

Il futuro della canapa in Italia è in gioco. Le organizzazioni agricole e di filiera si uniscono in un appello al governo affinché riveda le sue posizioni e intraprenda un percorso condiviso con le parti interessate.

 

foto Fb Canapa Industriale

 

 

 

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