Gruppo di medici al Governo : “Revocare i provvedimenti prudenziali, mancano i presupposti scientifici ”

Ascoli Piceno 29 maggio.-“Revocare i provvedimenti di contenimento emessi sulla base di uno stato di emergenza di cui oggi non sussistono dei presupposti di fatto che ne giustifichino l’applicazione”.

E’ quanto chiedono sei medici che hanno inviato un’istanza in autotutela al Governo Conte. Censurando la “narrativa allarmistica sul coronavirus” attraverso documenti ed esperienza sul campo, i medici criticano la misura dell’obbligo ad usare le mascherine: “Indossarle per ore fa male – scrivono – e tra i rischi ci sono l’ipercapnia ( aumento di anidride carbonica nel sangue : ndr) e le sovrainfezioni da microorganismi”.

Secondo loro quindi, i divieti “non trovano legittimazione scientifica e  giuridica”, permanendo anche “una regolamentazione confusa, contraddittoria e priva di giustificazione per chi ha un quotidiano e diretto riscontro con la situazione dei pazienti”.

Nell’istanza si dichiara che “in primo luogo è necessario chiarire in modo univoco, chiaro e scientificamente credibile che il Covid-19 ha dimostrato di essere una forma influenzale non più grave degli altri coronavirus stagionali: nonostante l’Oms abbia dichiarato l’emergenza pandemica l’11 marzo, le cifre ufficiali dei deceduti, dei contagiati e dei guariti contraddicono la definizione stessa di pandemia. Occorre dare informazioni corrette e fornire criteri di comprensione dei dati reali, evitando la banalizzazione statistica dei decessi : perché continuare con i bollettini di guerra giornalieri senza analizzare affondo i numeri ? Le vittime hanno in media 80 anni e avevano gravi patologie pregresse. Se nei comunicati quotidiani si dessero i deceduti per Covid, e solo Covid, quale sarebbe lo scostamento dalla medie ufficiali negli anni precedenti per patologie analoghe?”.

Per il gruppo dei medici inoltre i tamponi “non sono strumenti affidabili ed il ricorso all’uso dei ventilatori polmonari pare quantomeno controverso, dato che si è trattato nella maggior parte dei casi di tromboembolie polmonari e non di polmoniti.” Perché infine, si domandano gli esperti, “ sono state impedite le autopsie ?” . Pronto un esposto nel caso non ci fosse risposta da parte delle autorità.

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