di Tonino Armata
San Benedetto del Tronto (Ap).- Dal poco invidiabile 41° posto, ultima in classifica in Europa, e con circa 20 giornalisti sotto scorta, l’Italia ieri, 3 maggio ha celebrato la Giornata internazionale sulla libertà di stampa, istituita nel 1993 dall’assemblea generale delle Nazioni Unite. Secondo l’ultimo rapporto di Reporter senza frontiere, in oltre 130 Paesi nel mondo l’esercizio del giornalismo “vaccino principale” contro la disinformazione è “totalmente o parzialmente bloccato”.
I nemici della libertà di stampa sono moltissimi, sai? Molti di più di quanti ne conosca la nostra filosofia – o la nostra fede politica.
I nemici della libertà di stampa sono i mafiosi, certo, ma a volte pure alcuni funzionari della giustizia o uomini in divisa e ogni tanto perfino quelli che promettono ai media non allineati di farli chiudere.
I nemici della libertà di stampa sono quelli che vogliono imporre leggi speciali e diverse a seconda che un contenuto sia su carta o sul web.
I nemici della libertà della stampa sono le corporation del web che censurano contenuti facendo prevalere le loro private e arbitrarie policy sulle Costituzioni delle democrazie.
I nemici della libertà di stampa sono i paradisi fiscali che nascondono gelosamente patrimoni e reati, lontanissimi da ogni trasparenza, da ogni diritto di sapere la verità sui potenti del mondo.
I nemici della libertà della stampa sono i politici di tutti i partiti che telefonano ai direttori e agli editori.
I nemici della libertà della stampa sono i politici che danno una notizia a un cronista oggi in cambio di un favore a lui o alla sua parte domani.
I nemici della libertà di stampa sono i politici che vogliono un tribunale per decidere quali news sono fake e quali no, che questo tribunale sia l’Agcom o una giuria popolare.
I nemici della libertà di stampa sono i politici, gli imprenditori e i potenti in genere che mandano le “diffide alla pubblicazione”, ogni giorno una diversa.
I nemici della libertà di stampa sono i politici, gli imprenditori e i potenti in genere che minacciano, annunciano o fanno querele temerarie o infondate – più del 90 per cento delle querele intentate contro i giornalisti alla fine sono tali.
I nemici della libertà di stampa sono i politici, gli imprenditori e i potenti in genere che minacciano, annunciano o fanno cause civili altrettanto temerarie o infondate, e per fermarli basterebbe imporre loro di pagare la cifra che hanno chiesto, se alla fine risulta che hanno torto.
I nemici della libertà di stampa sono gli editori che hanno interessi fuori dall’editoria e usano i loro giornali per le proprie aziende.
I nemici della libertà di stampa sono gli editori che nella loro veste di imprenditori individuano la soluzione politica o il partito politico più conveniente ai loro interessi e indirizzano la loro testata in quella direzione.
I nemici della libertà di stampa sono gli inserzionisti che con la forza dei loro soldi ricattano e mettono a tacere ogni notizia a loro sgradita.
I nemici della libertà di stampa sono i giornalisti che per carriera, timore, convenienza o reverenza si adeguano al potente di turno o semplicemente hanno paura ad andare contromano rispetto al loro ambiente.
I nemici della libertà di stampa sono i giornalisti che di fronte a un dato di realtà contrario ai loro pregiudizi o alla loro visione delle cose, invece di rifletterci lo ignorano, lo sminuiscono, lo negano.
I nemici della libertà di stampa sono i giornalisti che non frequentano autobus, bar, mercatini e marciapiedi ma salotti, corridoi damascati e poltrone in pelle di gente potente.
I nemici della libertà di stampa sono i giornalisti che non si fanno domande, che non sono curiosi, che non sono autocritici, che sono pigri.
I nemici della libertà di stampa sono i lettori che non si fanno domande, che non sono curiosi, che non sono autocritici, che sono pigri.
I nemici della libertà di stampa sono i lettori che vanno sempre in cerca della conferma del proprio pregiudizio, e i giornalisti che glielo offrono su un piatto d’argento, in una spirale senza fine verso il peggio.
I nemici della libertà di stampa siete voi che quando un’inchiesta giornalistica tocca un politico che odiate è oro colato, quando tocca un politico che amate invece è spazzatura, gossip, complotto e manovra.
I nemici della libertà di stampa sono tutti quelli che – giornalisti, editori, lettori, utenti – si convincono di ciò che a loro conviene e così credono di aver salvato la buona fede, l’onestà intellettuale.
I nemici della libertà sono questi e molti e moltissimi altri.
Ognuno guardi a sé stesso, e ai suoi amici piuttosto che ai suoi avversari, se la libertà di stampa gli è davvero più amica di ogni altra cosa.