Il caso del tetraplegico “Mario” in consiglio regionale

NCONA – Il “caso Mario” sarà presto discusso dall’Assemblea legislativa delle Marche a seguito di un’interrogazione presentata questa mattina dal gruppo del Partito Democratico. L’iniziativa era stata già annunciata dal capogruppo Maurizio Mangialardi la settimana scorsa, in occasione della conferenza stampa svoltasi ad Ancona alla presenza di Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretaria e tesoriere nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, giunti nelle Marche anche per sostenere la raccolta delle firme per il referendum sull’eutanasia legale.

Mario (nome di fantasia utilizzato per tutelare la sua privacy) è un cittadino marchigiano di 43 anni, da dieci tetraplegico a causa dei danni irreversibili riportati alla colonna vertebrale in conseguenza di ungrave incidente stradale. Da tempo, con il supporto dell’Associazione Luca Coscioni, si sta battendo per ottenere la verifica del proprio stato di salute e vedersi riconosciute le condizioni necessarie per accedere alla morte assistita in Italia, come previsto dalla sentenza n. 242 del 2019 emessa dalla Corte costituzionale.

Purtroppo, secondo il Pd “da quanto emerso negli ultimi giorni, il percorso scelto da Mario si sta rivelando più accidentato del previsto, considerato che nonostante un’ordinanza emessa dal Tribunale di Ancona lo scorso 9 giugno, la quale impegna l’Asur Marche ad attivare l’iter previsto dalla sopracitata sentenza della Corte costituzionale, nulla sembra essersi mosso fino a oggi e nessuna comunicazione è giunta all’interessato. Motivo che ha spinto Mario prima a diffidare l’Asur Marche e poi, trascorsi oltre 30 giorni senza che la stessa l’Asur Marche si fosse attivata o avesse motivato il proprio silenzio, a procedere in sede penale, depositando un esposto alla Procura della Repubblica di Ancona e denunciando l’omissione di atti d’ufficio da parte della azienda sanitaria.”

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