Il cibo di qualità “made in Marche” vale 108 milioni . Crescono vino, carni fresce e salumi

Ancona 14 dicembre.- Il cibo di qualità genera per le aziende marchigiane 108 milioni di euro tra settore food e vino. È quanto emerge dai dati contenuti nel nuovo rapporto Il nuovo Rapporto Ismea-Qualivita rielaborati da Coldiretti Marche sui prodotti Dop, Igp e Sgt italiani.

Particolarmente vivace risulta il settore delle carni che ha registrato gli incrementi più consistenti. Per carni fresche, con 9,1 milioni di euro, oltre l’11% in più rispetto tra 2016 e 2017, siamo la sesta regione d’Italia. Per le carni lavorate, invece, si sono superati gli 11 milioni di valore con un incremento del 16,6%. Il vino dop, igp, doc e docg resta il settore trainante con 82 milioni di euro di valore generato nel percorso dai filari al consumatore, passando per la cantina. Grazie al Verdicchio la provincia più ricca resta Ancona con 40 milioni di euro, seguita da Macerata (16 milioni) e Ascoli (quasi 9 milioni). Nel settore del food, Pesaro Urbino è la zona più ricca con 17,5 milioni di euro. Seconda Macerata (3,7 milioni) e terza Ancona (2,5 milioni). Se consideriamo solo le carni fresche è Macerata, tuttavia, a primeggiare con Macerata, decima provincia a livello nazionale con 3,1 milioni di euro (+11,4% rispetto al 2016) . “Le certificazioni rappresentano una garanzia in più per i consumatori che possono contare su un disciplinare certo e controlli più stringenti sulla filiera – spiega la presidente di Coldiretti Marche, Maria Letizia Gardoni – L’attenzione verso l’alimentazione è sempre più diffusa e per questo le aziende si muovono di conseguenza. In un mercato sempre più globale, dando per acquisita la ricerca della qualità e il miglioramento continuo, distinguersi ed essere riconoscibili diventa un obbligo”.

 

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