Ascoli Piceno 28 settembre- Il “Trovatore” di Verdi ambientato durante il fascismo. Non è una provocazione, ma una scelta precisa della regista argentina Valentina Carrasco, per l’opera che verrà rappresentata al teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno il 6 ottobre. Semmai un operazione suggestiva e di sicuro innovativa, che renderà ancora più interessante lo spettacolo che andrà in scena come prima opera della stagione invernale della Fondazione della Rete lirica delle Marche. La giovane regista che vive in Spagna, prende a riferimento la tragedia “El trovador” di Gutierrez per rappresentare nel Trovatore verdiano un cantastorie della migliore tradizione medievale europea, e attualizzarlo nel Novecento e nella realtà storica italiana. Da qui la scelta del personaggio di un giornalista come “eroe moderno” che lotta contro la censura e il controllo del potere ufficiale, nell’opera identificata con il regime fascista e il suo “Ministero della Propaganda”, massima espressione di un periodo in cui la libertà era negata. “Il messaggio che voglio dare è quello della fratellanza tra tutti gli uomini – ha detto oggi in conferenza stampa ad Ascoli la Carrasco – che deve essere sempre considerata come valore fondante della civiltà, mentre invece il passato dell’Europa ha conosciuto spesso guerre e divisioni tra fratelli negli stessi Paesi : spagnoli tra loro, italiani tra loro, francesi contro tedeschi per molti secoli.” Un messaggio di pace e tolleranza che è stata molto apprezzato dagli intervenuti all’incontro di presentazione di oggi, al quale hanno partecipato tra gli altri il direttore della Fondazione Rete lirica delle Marche, Luciano Messi, il presidente Igor Giostra, il sindaco di Ascoli Guido Castelli, l’assessore alla cultura Piersandra Dragoni, alcuni attori e il direttore dell’Orchestra filarmonica marchigiana, Sebastiano Rolli. “Il Trovatore – ha detto quest’ultimo – non solo è il testo sacro della letteratura musicale italiana, ma anche l’ultima opera romantica di Giuseppe Verdi, dove il bel canto e la malinconia la fanno da padroni, prima del periodo realista. Qui la poesia musicale diventà verità, e io ho voluto che questo emergesse dal coro e dall’interpretazione dei protagonisti con un canto morbido, garbato, e quasi di scuola per dar voce allo spirito profondo del capolavoro del grande compositore di Parma.” Lo spettacolo, dopo il debutto di Ascoli replicherà a Fano il 13 ottobre e Fermo il 20 ottobre, prima di approdare a Jesi e Chieti. La stagione della Fondazione Lirica delle Marche vede in cartellone anche “Cosi fan tutte” di Mozart ( debutto a Fermo il 24 novembre, regia di Pier Luigi Pizzi) e Falstaff di Verdi ( a Fano dal 9 febbraio, e poi negli altri teatri del circuito).
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