Fermo.- Cambierà la Giunta regionale dopo la partenza per Roma di ben tre assessori : Castelli, Carloni e Latini. Già da tempo si fanno i nomi dei possibili sostituti, a cominciare da Ciccioli e Antonini. Ma proprio in vista di questo rimpasto, il Fermano alza la voce e chiede espressamente al presidente Acquaroli un assessore in rappresentanza del territorio. Questo soprattutto per motivi di forza economica e produttiva, legata al distretto calzaturiero e alla filiera collegata.
“Il Fermano non può restare fuori dai tavoli che contano!” : scrive la Provincia fermana, dopo aver riunito il “Tavolo per la competitività e per lo sviluppo. Dopo un confronto tra tutti i componenti, tenuto conto della fase molto delicata che stiamo attraversando – spiega l’ente insieme alle altre forze sociali – con un nuovo governo nazionale in via di formazione, con i fondi del settennato europeo finalmente in fase di definizione, con un piano infrastrutturale regionale da seguire attentamente, ritiene doveroso precisare con forza la propria posizione unitaria: il Fermano non essere escluso. ”
Per la Provincia di Fermo e i componenti del Tavolo “non sarebbe più comprensibile né spiegabile, che la provincia più manifatturiera della regione, con il settore calzaturiero che produce una fetta chiave del Pil, e altri comparti in grande crescita (pensiamo alla meccanica) venga escluso dalla composizione della nuova giunta regionale.”
Le elezioni politiche hanno ridisegnato la rappresentanza nelle Marche. La provincia di Ascoli Piceno potrà contare su sette rappresentanti tra deputati e senatori di cui 4 di maggioranza, ognuna delle altre province saranno rappresentate da deputati e senatori di maggioranza. L’unica provincia che non avrà rappresentanti a Roma che possano tenere un filo diretto tra il Governo e il territorio è quella di Fermo.
“Questo a causa di una pessima legge elettorale – affermano i membri del Tavolo provinciale- ma anche di scelte politiche che hanno pesantemente condizionato il nostro territorio, mortificandolo ulteriormente. Al Presidente Acquaroli e alle forze politiche che compongono la maggioranza, chiediamo solo di ascoltare chi ogni giorno si muove tra imprenditori, dipendenti e amministratori pubblici: abbiamo bisogno di un assessore con cui poter dialogare, programmare e lavorare, ma soprattutto chiediamo che possa occuparsi di materie chiave per questa nostra realtà, e chiaramente per tutte le Marche, come lo sviluppo economico, le attività produttive, l’area di crisi complessa e i trasporti.”