Ascoli Piceno 3 aprile.- Il bullismo è un tema che periodicamente torna a balzare alle cronache nazionali, ma come nasce il bullismo? I fattori che più influenzano lo sviluppo del bambino appartengono al periodo della prima infanzia dove secondo gli esperti, viene elaborato il proprio sé interiore. Una causa è da ricercare nella predisposizione biologica del bambino: elevata iperattività, difficoltà nell’attenzione, disobbedienza; va poi valutato il contesto socioculturale nel quale nasce e cresce nel suo sviluppo. Così in ambienti familiari dove vigono violenza e povertà si possono sviluppare personalità di tipo aggressivo, influendo l’educazione genitoriale in maniera fondamentale nella crescita psicosociale del bambino che sviluppa nel tempo un elevato concetto di sé.
I comportamenti da bulli, troppo spesso sottovalutati non riguardano solo zone periferiche o di emarginazione delle grandi città ma interessano tutte le classi socioeconomiche potendosi manifestare non solamente in ambiente scolastico, ma anche in altre realtà di aggregazione sociale giovanile. Un atteggiamento, un modo di parlare o di vestire, un handicap fisico seppur lieve possono divenire motivo di scherno e di derisione; in questi casi la vittima si sente sola, ha paura di riferire sulle violenze psicofisiche che è costretta a subire e teme vendette fino al punto estremo di essere costretta in alcuni casi a cambiare istituto scolastico.
Nell’attuale contesto di crisi valoriale il bullismo simboleggia la difficoltà educativa che, secondo gli psicologi, rappresenta una vera e propria emergenza, ma che può essere contrastata a partire proprio dall’intervento nella scuola.
Non bisogna dimenticare da ultimo poi, che le vittime del bullismo spesso anche in età adulta possono andare incontro a disturbi di tipo depressivo, attacchi di panico o agorafobia. È necessario pertanto ripartire da un’ educazione degli adolescenti che sappia trasmettere quei valori quali il rispetto, la tolleranza, l’amicizia, la solidarietà ed infondere loro il concetto che il “diverso” deve essere visto come una persona da aiutare e non da vittimizzare.
Di questi temi si parlerà alle 17. 15 di venerdì 5 Aprile nella sala della Vittoria della Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno in un convegno organizzato dall’Associazione Medici Cattolici Italiani (AMCI) e che vedrà oltre alla presenza del Vescovo, Mons. Giovanni D’Ercole, anche la partecipazione del Segretario Generale della CEI Mons. Stefano Russo e Vescovo di Fabriano-Matelica. Prenderanno poi la parola il Senatore leghista Simone Pillon ( molto contestato , anche nella maggioranza per la proposta di riforma del dirittodi famiglia) ,Vicepresidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, il Prof. Filippo Boscia Presidente nazionale AMCI, il dott. Carlo Ciccioli Direttore responsabile dipendenze Patologiche Area vasta 2 di Ancona ed il dott. Stefano Ojetti Vicepresidente nazionale vicario AMCI.