Fermo.- Il sistema industriale delle Marche ha reagito bene alla crisi della pandemia, recuperando posizioni e vendite. Ma stenta ancora ad innovare, e soprattutto a creare nuova occupazione.
E’ quanto emerge dalla 36esima edizione della classifica delle principali 100 imprese regionali redatta dalla Fondazione Merloni in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche.
Il rapporto presentato oggi a Fermo – con dati che si riferiscono ai fatturati del 2021, evidenzia un quadro in chiaroscuro per l’apparato produttivo e commerciale marchigiano, con settori in netta ripresa ed altri ancora in affanno. Tornano a sperare in un rilancio i produttori di scarpe e pelletteria, i comparti di gomma e plastica mentre per alimentari , legno e meccanica la situazione resta difficile.
E su tutti i comparti pesa l’aumento recente e spropositato dei costi energetici, che sta facendo faticare più del previsto anche le aziende più solide e coraggiose, oltre che più innovative. Purtroppo però questo recupero sulle vendite rispetto al 2019 non si è tradotto in un aumento dell’occupazione sul territorio.
E manca ancora quel livello di produttività che molti imprenditori auspicano per riuscire a competere sul mercato nazionale ed internazionale. “Dobbiamo collaborare di più a tutti i livelli per migliorare la situazione – ha detto Fabrizio Luciani, presidente di Confindustria Fermo durante l’incontro. Noi ci vogliamo impegnare in questa direzione e cogliere i frutti positivi che tutti si attendono soprattutto nel sistema moda, che vale per l’Italia il 46% di quello europeo totale.”
Un messaggio raccolto dal decano degli industriali marchigiani, Francesco Merloni, figlio di quel Aristide Merloni che ha contributo a creare nel Dopoguerra il miracolo economico regionale che ora non c’è più. ” Occorre che Confindustria diventi una realtà unica a livello marchigiano, cosi come accaduto in altre regioni. Noi siamo troppo individualisti ma dobbiamo cambiare direzione se vogliamo che le imprese abbiano un futuro ” E il nuovo giovane presidente proprio degli industriali marchigiani, il fermano 37 Roberto Cardinali gli ha risposto impegnandosi proprio in questo senso, promettendo di lavorare ” per l’aggregazione, l’unità e un modello funzionale e funzionante.”
Quanto alla classifica delle imprese, Manifatturiere e dei servizi ( escluse le banche) le realtà ai vertici restano più o meno sempre le stesse da alcuni anni a questa parte. Ariston Group della famiglia Merloni al primo posto ( 19871 milioni di fatturato), Conad Adriatico al secondo ( 1119 mln) poi Tods’ (883 mln) e Magazzini Gabrielli ( 813). Regge Elica all’ottavo posto ( 541), seguono Fileni Alimentari e le altre.
MT