San Benedetto del T.(Ap).- In un momento storico in cui digitalizzazione e innovazione rappresentano due indiscussi pilastri dell’impresa del futuro, la CNA di Ascoli Piceno conferma il proprio impegno per il territorio sul fronte della formazione, declinata in questo caso in chiave tecnologica.
Sulla scia del costante dialogo con enti pubblici, scuole ed esponenti del panorama accademico regionale, lo scorso venerdì 14 aprile la sala conferenze della sede CNA di San Benedetto ha ospitato un interessante incontro tra gli imprenditori del settore comunicazione e il professor Andrea Polini, professore associato di Informatica all’Università di Camerino.
Accompagnato da Claudio Massi, presidente del Cup-Consorzio Universitario Piceno, e dalla responsabile dell’area amministrativo-istituzionale del Cup Alessandra Bovara e in compagnia di una delegazione di addetti ai lavori del territorio, il professor Polini ha analizzato nel dettaglio problematiche e prospettive future dell’informatica, un comparto che negli anni ha saputo ritagliarsi un posto di rilievo anche nelle dinamiche professionali degli altri settori ma che oggi si trova a far fronte a una grave carenza di manodopera specializzata.
Una criticità ormai ben nota e inevitabilmente confermata dagli imprenditori del Piceno, che con grande interesse hanno animato un dibattito volto a individuare una soluzione comune all’assoluta necessità di nuove risorse professionali, in grado di intraprendere con successo un percorso di studi estremamente stimolante per poi garantire la dovuta continuità ai progetti delle piccole e medie imprese locali.
Il confronto tra ateneo, consorzio universitario e aziende del settore ha offerto un contributo determinante nell’approfondimento delle prospettive di un settore in continua evoluzione, che offre un ampio ventaglio di possibilità in termini di specializzazione, ma che al momento non appare in grado di garantire il dovuto ricambio generazionale alle realtà imprenditoriali attive sul territorio.
Per questa ragione, la CNA di Ascoli Piceno ha fortemente voluto promuovere un incontro tra le diverse parti coinvolte nel processo di orientamento, formazione e impiego degli imprenditori di domani con l’obiettivo, da un lato, di contribuire attivamente allo sviluppo di nuove figure professionali in grado di inserirsi al meglio nel tessuto imprenditoriale del Piceno e, dall’altro, di mettere le aziende nelle condizioni di poter tornare ad assumere giovani competenti e motivati.
Il tutto grazie al sostegno di un ateneo che nell’anno accademico 2022-2023 può contare su ben 300 nuovi iscritti ai corsi di Informatica, da sempre molto attento alle esigenze del territorio, aperto all’internazionalizzazione, ma al tempo stesso consapevole della necessità di attirare nelle Marche e nel Piceno nuovi giovani da formare e impiegare anche al di là del percorso universitario, scongiurando il rischio di una fuga di cervelli verso altri centri accademici e distretti imprenditoriali.
«Ringrazio il professor Polini, il presidente Massi e la dottoressa Bovara per aver offerto un contributo preziosissimo sulla formazione e sulla necessità di manodopera specializzata, due temi legati a doppio filo che la nostra associazione e il Piceno hanno particolarmente a cuore – afferma Francesco Balloni, direttore della CNA di Ascoli Piceno -.
Questo primo incontro ha rappresentato l’occasione ideale per gettare le basi di un rapporto di collaborazione proficuo e duraturo, che a partire dall’elaborazione di nuove strategie condivise in ambito informatico siamo certi possa portare benefici concreti non solo alle aziende attive nel settore dell’informatica, ma anche allo stesso ateneo e all’intero tessuto imprenditoriale locale».
«Incontrare e discutere di informatica con i massimi rappresentanti dell’università marchigiana rappresenta senza dubbio un’opportunità stimolante per noi imprenditori del settore – dichiara Sandro Gregori, presidente CNA Informatica Ascoli Piceno -. Evidenziamo da anni una grave carenza in ambito occupazionale, che in molti casi impone alle aziende di rinunciare a nuovi progetti per mancanza di risorse da impiegare. In questo senso, la collaborazione con l’università di Camerino e il Cup contribuirà a ridurre il margine tra offerta universitaria e richieste del mercato».