Jesi (An).- “Sono 10 i motivi per dire un secco no all’enorme impianto di trattamento dei rifiuti proposto da Edison Next Recology a Jesi: la Valle dell’Esino ha già oggi enormi criticità ambientali e parametri fuori norma e non si possono aggiungere nuove emissioni in aria e acqua come quelle previste ed ammesse per l’impianto che dovrebbe gestire oltre 300.000 tonnellate di rifiuti ogni anno, tra cui quelli pericolosi, sia solidi che liquidi. ”
Lo afferma lo Spazio comune autogestito TNT che ha organizzato un’affollata assemblea pubblica in cui sono stati spiegati i contenuti del progetto ed evidenziate le criticità sulla base dei dati ufficiali.
Enti, associazioni e cittadini entro il 2 agosto possono depositare osservazioni sul progetto in questione.
Secondo lo Spazio comune autogestito TNT, i principali punti critici dell’impianto sarebbero questi. L’area localizzata sarebbe ad elevato rischio di crisi ambientale, l’opera produrrebbe un aumento dell’iquinamento dell’aria e avrebbe conseguenze sia sull’acqua che sul suolo locale.
“Per quanto riguarda poi l’amianto – sostiene lo Spazio Comune autogestito TNT – viene proposto il trattamento con idrossido di sodio e altre sostanze a temperatura ambiente.
Ebbene, nella letteratura scientifica a tale metodo (peraltro di solito attuato a temperature di circa 100 gradi che per l’impianto Edison non vengono citate) vengono associate potenziali criticità in relazione alla sua efficacia in sistemi di trattamento a scala industriale. Invece per gli altri contaminanti in ingresso con i rifiuti, si propongono in maniera generica forme di trattamento chimico/fisiche/calore senza però richiamare in maniera dettagliata, e per ogni sostanza da trattare (o almeno per gruppi di sostanze omogenee), i riferimenti scientifici sull’efficacia di tali trattamenti nonché le potenziali reazioni avverse che potrebbero verificarsi.”
foto fb : spazio comune autogestito tnt