Ancona 11 settembre.- Resto fiducioso e ottimista, ma anche consapevole che non basta un risultato medio positivo per parlare di una solida ripresa delle nostre esportazioni”. Lo ha detto il presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini, commentando i dati dell’export regionale relativi al primo semestre 2019, elaborati dall’Ufficio Statistica e Studi della Camera di Commercio delle Marche su base ISTAT: +3,6% nel periodo gennaio-giugno, contro il 2,7% della media nazionale.
Tra le province, quella di Pesaro-Urbino ha ottenuto la migliore performance: +18,4% (a 1,5 mld.), fortemente condizionata dal comparto della nautica, che ha chiuso il semestre con una crescita esponenziale grazie al risultato ottenuto sul mercato cipriota con una transazione commerciale, probabilmente di natura straordinaria. Bene anche Ascoli Piceno (+4.5% a 1,2 mld.), spinta al rialzo in particolare dal settore farmaceutico. “La crescita è a macchia di leopardo – fa notare Sabatini – e ci spinge come ente camerale a guardare in una sola direzione: continuare a creare le condizioni perché i diversi segni negativi possano velocemente diventare positivi. Solo allora si potrà parlare di ripresa effettiva”. Un riferimento quello del presidente della Camera di Commercio, in particolare, ai risultati di Fermo (-9,2% a 554 milioni), Ancona (-0,8%, ma che con circa 2 miliardi di euro detiene il primato regionale del valore delle esportazioni) e Macerata (-0,4% a 825 mln.).
Il settore dei prodotti della moda (tessile, abbigliamento, pelli e accessori) continua a essere quello con la più alta vocazione all’export (1.1 mld. nel semestre, ma -8,5% rispetto al medesimo periodo scorso anno), seguito da quello dei macchinari e apparecchi meccanici (970,4 mln., +4%); seguono il comparto dei metalli di base e prodotti in metalli (695,7 mln., +2.8%). Un contributo positivo alla performance media regionale del primo semestre l’hanno dato anche il comparto dei mezzi di trasporto (375,1 mln. e + 225%) e l’agroalimentare (189,3 mln. e +9%), che secondo Sabatini “sta tornando ad avere un ruolo di leader internazionale della qualità” come visto anche in occasione della recente collettiva organizzata da Regione Marche e Camera Commercio delle Marche al SANA di Bologna.
Quanto ai principali paesi di sbocco, l’Europa resta la prima area geografica di destinazione (4,5 mld. e +3,1%): la Germania continua a essere il miglior cliente dei prodotti marchigiani (634,8 mln. e -4,7%), mentre la Francia resta il secondo mercato di riferimento (584,7 mln. e +1,7%), seguita da Belgio (540,7 mln. e + 23,9%) e Stati Uniti (450,3 mln. e +19,1%).
Nel primo semestre dell’anno, la maggior crescita dell’export regionale si è avuta in Giappone: 68 mln. e +31,2%. Per il presidente Sabatini si tratta di “un mercato ciclico, ma ora il Pil è tornato a crescere e la popolazione, come quella marchigiana, ha un’età media molto alta: il know how delle nostre aziende, soprattutto quello specialistico legato alla silver economy, può essere un ottimo passepartout per migliorare i fatturati anche nell’estremo Oriente”.