Ancona- Il Ministro della Famiglia Eugenia Roccella ha detto ad Ascoli che “non esiste un probleam aborto”. Ma non è così. Nella Marche l’80% dei medici ed operatori sanitari sono obiettori di coscienza. E molte donne, di convinzioni politiche diverse hanno sperimentato sulla loro pelle la grande difficoltà ad attuare l’interruzione di gravidanza nel nostro territorio. Ieri 2 mila persone arrivate da diverse regioni – attiviste di “Non una di meno”, uomini e studenti di varie associazioni e realtà hanno manifestato ad Ancona per chiedere che l’aborto sia “libero, sicuro e gratuito”.
“In tutta Italia – ha detto una delle manifestanti – vediamo come l’aborto sia in ostaggio dell’obiezione di coscienza e di politiche sociali familistiche di propaganda che fanno ben poco per sostenere le fasce sociali a rischio di povertà”.
Naturalmente non tutte le donne la pensano così. E una parte di loro insieme a volontari del Centro per la Vita di Loreto, ha cercato di organizzare una contromanifestazione nel capoluogo dorico , per reagire alle contestazioni di un’iniziativa pro vita a Macerata di qualche settimana fa. Ma questo corteo non era autorizzato. E per scongiurare scontri, le forze dell’ordine hanno evitato che i due gruppi venissero a contatto. mt
foto fb : “Non una di meno” Marche