Comunanza (Ap) 3 ottobre.- Il 4 ottobre a Roma la grande manifestazione di protesta dei lavoratori di tutti gli stabilimenti Whirpool in Italia. Ci saranno naturalmente anche quelli delle Marche, che operano a Melano, Comunanza e nel Centro ricerche di Fabriano. Sebbene sia stato annunciato dal gruppo Usa per il momento, solo la cessione a Prs del sito di Napoli ( 410) dipendenti, la preoccupazione di tutti i dipendenti e dei sindacati è che questo possa essere solo il primo passo verso nuovi dismissioni nel nostro Paese.
Tanto più che da un lato, molte fabbriche Whirpool – a cominciare proprio da quella di Comunanza, 500 addetti – lavorano da mesi a rilento e molto al di sotto delle loro capacità produttive (Napoli era già al 30%). Dall’altro, e soprattutto, l’azienda ha già spiegato che non potrà rispettare gli accordi sottoscritti a livello nazionale con Governo e organizzazioni dei lavoratori, il 25 ottobre del 2018. Accordi che prevedevano investimenti per 250 milioni e vari progetti di rilancio.
Inutili sono stati i tentativi dell’ex Ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio, promettendo anche contributi per 17 milioni agli americani, di far cambiare idea alla multinazionale del bianco. Ma si sa, ormai le multinazionali e le grandi società finanziarie che le controllano sono al di sopra di tutto e tutti. Dei lavoratori, dei sindacati, degli Stati e di qualsiasi istituzione. E la loro arroganza, favorita dal ritiro della politica, se possibile sta aumentando rispetto al passato. Ne hanno fatto le spese tante realtà e territori italiani negli anni scorsi, e ora tocca a quelli del settore del bianco, peraltro in crisi di vendite da ormai 20 anni. E le Marche sono al centro di questo processo di ridimensionamento e impoverimento, proprio perchè il distretto di Fabriano e le aree industriali collegate come Comunanza, erano il cuore dell’economia regionale, quantomeno di quella manifatturiera. Quando i Merloni cedettero l’Indesit agli americani, l’ex premier Renzi parlò di “operazione fantastica”. Forse si riferiva solo ai ricavi realizzati della famiglia di imprenditori fabrianesi..
Perchè per il resto, si sta vedendo adesso, nel 2019 di quale tipo di operazione fantastica si sia trattato, per le zone interessate dalla cessione. Per Comunanza e Melano potrebbero esserci delle speranze di continuità produttiva, almeno nel breve periodo ? Polonia o non Polonia, noi ne dubitiamo, perchè la storia industriale delle Marche e dell’Italia degli ultimi anni ci insegna a non averne. E le disdette di accordi e piani da parte della Whirpool – motivate con il drastico calo della domanda internazionale di lavatrici di alta gamma – non fanno preludere a nulla di positivo. Naturalmente ci auguriamo che non sia così, e che torni il sereno. Ma crediamo che non cambierà nulla se nelle Marche e in Italia non si rilanci finalmente una politica industriale degna di questo nome, in grado di favorire le nostre aziende, piccole o grandi che siano. Lo fanno da sempre francesi e tedeschi – che sono in Europa come noi.. – perchè non dovremmo farlo noi ?