Pesaro 27 giugno.- “Dopo tre mesi di attesa abbiamo deciso di scendere di nuovo in piazza a Pesaro come in tante altre città italiane, dalla Sicilia al Veneto, dalla Toscana all’Emilia. In un Paese dove i nostri diritti annegano noi abbiamo deciso di lanciare un “salvagente”, e lo facciamo nell’unica maniera utile per essere ascoltati: organizzandoci insieme ad altri stagionali da Nord a Sud.”
Lo afferma in una nota il Coordinamento nazionale dei lavoratori stagionali in lotta, che lunedi pomeriggio, 29 giugno terrà una manifestazione pubblica a Pesaro, davanti la Prefettura.
“Questo Governo è sordo con noi lavoratori stagionali e autonomi ma ben addomesticato alle pretese di Confindustria : anche noi abbiamo bisogno di aiuti concreti !. Inutile l’indennità Covid da cui la maggior parte di noi è rimasta tagliata fuori – aggiunge il Coordinamento- e ingiusta la frammentazione fatta ancora una volta sulla nostra pelle: scomposti pre-covid in mille contratti flessibili, oggi siamo ulteriormente suddivisi tra stagionali e non stagionali per colpa di un codice (Unilav, Uniemens, Ateco) e per questo tagliati fuori dall’unico ammortizzatore sociale a cui potevamo appellarci per far fronte a questi lunghi mesi di inattività. Non siamo codici, siamo lavoratori e con il nostro sudore teniamo in piedi una fetta importante dell’economia di questo Paese. “
Il Coordinamento degli stagionali chiede, oltre alla regolarizzazione, il bonus di 600 euro per tutti gli stagionali, la proroga della Naspi fino a maggio 2021 e un’integrazione salariale sia per chi non sta lavorando in questo momento, sia per chi lavorerà meno a causa del Covid.