Ascoli.- A 7 anni di distanza dal sisma, la passione, l’artigianalità e il saper fare che contraddistinguono il tessuto imprenditoriale del Piceno continuano a rappresentare il fiore all’occhiello di un’economia che si conferma in grado di contenere l’urto della crisi.
A dimostrarlo sono i dati analizzati dal Centro studi CNA Marche, evidenziando come nell’area del cratere la provincia di Ascoli abbia subito una comprensibile diminuzione del numero di imprese attive (-7,6%), tuttavia sensibilmente meno marcata rispetto a quella registrata in tutte le Marche (-8,9%).
In particolare, la differenza a favore dell’area del cratere si rileva ancora più decisa nelle attività manifatturiere (Marche -12,6%; cratere -8%), mentre risulta trascurabile in un settore chiave come quello delle costruzioni e nel terziario.
“Merito di un tessuto imprenditoriale dinamico- dice la Cna Picena- vivace e determinato a reagire di fronte alle criticità legate al sisma, come anche del costante sostegno delle associazioni di categoria – emblematico il caso, ad Arquata, della Cittadella delle attività produttive, realizzata nel giro di pochi mesi grazie al contributo della CNA di Ascoli – e degli incentivi che dal 2016 ad oggi hanno quantomeno arginato il rischio spopolamento nelle aree interne del nostro territorio.
Impossibile ignorare, però- continua l’associazione i segnali estremamente negativi che emergono nel confronto tra i dati relativi ai servizi, che pur con qualche eccezione – come in quelli “ad alto contenuto di conoscenza”, come le attività tecniche e scientifiche – nel cratere assistono a una drammatica diminuzione nel confronto con il panorama regionale.”
Se la ricostruzione ha favorito la ripresa di alcuni comparti strategici, l’economia che rispecchia l’ordinaria attività della comunità locale non ha vissuto un’evoluzione altrettanto positiva.
Come prevedibile, in questo caso le difficoltà risiedono principalmente nel drastico calo demografico che ha inevitabilmente interessato l’area del cratere. 16.726 cittadini in meno nel giro di soli 4 anni, dal 2019 al 2023, con un crollo del 4,8% ben superiore al -2,6% registrato su scala regionale.
nella foto : Francesco Balloni, direttore Cna Ascoli