Legge di Bilancio, le opportunità per i Comuni terremotati

Ascoli. Tra le sfide che attendono il Piceno già a partire dalle prime settimane del 2022 spicca senza dubbio la ripartenza del tessuto economico-sociale anche a livello locale, un tema legato a doppio filo a quello della ricostruzione.

Nonostante le significative ripercussioni dell’emergenza sanitaria in corso anche sulla quotidianità professionale di centinaia di aziende e imprese, tra incentivi e fondi previsti dal Pnrr per il nostro territorio si apre ora una stagione di opportunità da cogliere per dare continuità ai segnali di ripresa che hanno contraddistinto il 2021.

In questo senso, la Legge di Bilancio approvata in questi ultimi giorni dalla Camera dei Deputati per il prossimo anno porta con sé una serie di interessanti novità dedicate alle aree interne e al cratere sismico, con evidenti risvolti positivi per l’imprenditoria del territorio.

A cominciare dalla proroga al 31 dicembre 2022 dello stato di emergenza per il sisma del 2016, con un rifinanziamento per 6 miliardi di euro della ricostruzione privata e altri 200 milioni stanziati nell’ambito del fondo per la prevenzione del rischio sismico per il periodo 2024-2029.

Proroga del superbonus

Per quanto riguarda invece il superbonus, è ora prorogata al 31 dicembre 2025 la detrazione fiscale ammissibile relativamente alle spese sostenute nei comuni dei territori colpiti da eventi sismici dall’1 aprile 2009 senza soglie di reddito e tipologie costruttive, con relativa esenzione per il 2022 del canone unico patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria per le attività con sede in Abruzzo, Lazio, Marche o Umbria.

Balloni e Trillini

Tramite apposito decreto legge è stato previsto il credito d’imposta per l’anno 2021 rivolto alle aree terremotate, mentre per l’annualità 2022 bisognerà verificare se in Legge di Bilancio o in occasione del decreto Milleproroghe la misura verrà replicata e in che modo.

Fondo per le montagne

Sempre nell’ambito della Legge di Bilancio è stato inoltre istituito il Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane, con una dotazione di 100 milioni per il 2022 e 200 milioni a decorrere dal 2023 con l’obiettivo di promuovere e realizzare interventi per la salvaguardia e la valorizzazione delle aree interne e dei piccoli borghi, con le attività commerciali e artigianali che iniziano, proseguono o trasferiscono la propria attività in un comune interno con popolazione inferiore a 500 abitanti che potranno contare su un contributo per il pagamento dell’Imu.

Rilancio dei borghi storici

Restando in tema, alla rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici contribuiranno anche gli oltre 11 milioni di euro stanziati per la nostra regione a fronte di progetti da presentare entro il 15 marzo 2022.

È proprio sul fronte progettazione che in queste ultime settimane la CNA di Ascoli sta lavorando insieme a istituzioni e addetti ai lavori per mettere a punto una strategia comune in grado di sfruttare al meglio le risorse e le agevolazioni a disposizione, scongiurando così il rischio di vanificare le importanti opportunità che si presenteranno a partire dalle prossime settimane.

«Siamo convinti – dichiara Francesco Balloni, direttore della CNA Picena – che tutte le forze in campo debbano convergere verso una soluzione univoca che possa soddisfare le esigenze del territorio. Grazie alla collaborazione con progettisti e rappresentanti degli enti locali stiamo dando vita a delle sinergie interessanti, che potranno offrire un valido contributo alla ricostruzione e alle imprese del cratere».

«È necessario agire in maniera sistemica – aggiunge la presidente della CNA Picena, Arianna Trillini – per poter raggiungere un risultato in grado di invertire la tendenza e ripopolare quei comuni delle aree montane che oggi fanno i conti con il rischio desertificazione. Attraverso una visione chiara e degli obiettivi condivisi dovremo mettere in campo una progettualità che, al di là della riqualificazione dell’arredo urbano, possa dare nuova linfa alle aree interne anche in termini di opportunità di lavoro, strutture e servizi».

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