Fermo 27 agosto.-Si intitola “BookMarchs – L’altra voce” il primo festival nazionale dedicato alle traduzioni e ai traduttori editoriali, che si terrà in cinque comuni del Fermano dal 4 al 9 settembre prossimi. Un’esperienza culturale ad ampio raggio per conoscere tutto quello che c’è dietro un libro. Ad ospitarlo saranno i paesi di Campofilone, Lapedona, Moresco, Petritoli e Ponzano. La prima edizione si articola in cinque giornate (5-9 settembre 2018) con due eventi al giorno, uno il pomeriggio e uno la sera. La festa di presentazione della rassegna si terrà il 4 settembre a Petritoli.
A promuoverla sono traduttori editoriali, liberi professionisti che lavorano nell’editoria a livello nazionale, in sinergia con Vivere in Valdaso, agenzia di promozione turistica con sede a Petritoli.
Perché questo festival? “Sarebbe bello che zone poco conosciute nel resto d’Italia – rispondono i promotori dell’evento – come quelle delle Marche del sud, diventassero un crocevia di incontri per chi ama natura e paesaggio ma anche arte e cultura, portando effervescenza culturale a luoghi in cui è viva la forza del passato e parlando a tutti della loro esistenza, sforzo ancora più necessario nel dopo-terremoto. La prima edizione è dedicata alla memoria e alla presenza di Alessandro Leogrande (1977-2017), intellettuale del cui esempio umano, profondo, tenace abbiamo sempre più bisogno.”
Bookmarchs si distingue da altre meritorie esperienze come le Giornate della Traduzione Letteraria di Urbino, trasferite a Roma ormai da un paio di anni, perché propone incontri pensati per tutti, non solo per gli specialisti, al fine di raccontare cosa c’è dietro un libro, la storia che porta con sé, il ruolo del traduttore come mediatore culturale che obbedisce a una disciplina di ascolto e servizio, creatore di linguaggio, conoscitore di lingue e tradizioni lontane, maestro di accoglienza dello straniero. In quest’ottica sarà curata la presenza di traduttori esteri che traducono narrativa, poesia e saggistica dall’italiano in altre lingue, evidenziando il loro ruolo di importanti ambasciatori della cultura italiana fuori dai nostri confini.
“Riteniamo che il festival – sottolineano gli organizzatori – possa avere una ricaduta virtuosa sul territorio, per farlo diventare in futuro una sorta di luogo esteso della traduzione, cogliendo le opportunità offerte dall’interesse dei turisti e dall’incipiente integrazione con gli stranieri che vengono a vivere nel sud delle Marche. Sarà anche un festival orientato sulla molteplicità dei mezzi espressivi: a corollario delle presentazioni di libri si terranno eventi teatrali, proiezioni, documentari, musica dal vivo, mostre d’arte di pittori e scultori della zona.”
(Nella foto , Umberto Eco)