Macerata. -Una batosta per i cittadini. La città di Macerata è in testa alla classifica nazionale dei rincari dei prodotti alimentari e bevande analcooliche. Insieme a Cosenza, nel capoluogo marchigiano i prezzi di questi beni essenziali per la popolazione sono aumentati del 16,9%. Lo sostiene l’Unione nazionale consumatori. Un balzo molto superiore a quello fatto registrare in Italia, dove la media è stata del 13,5%. Se Cosenza era già stata nel passato alla guida di questa non positiva graduatoria, per Macerata è la prima volta che accade. E questa novità non migliora certo le condizioni già difficili soprattutto delle fasce sociali più deboli residenti in città.
Quelle persone- anziani, famiglie numerose, disoccupati, che non pensano alle spese voluttuarie ma che certo non possono fare a meno di mangiare quel tanto che è necessario, pur se con pensioni minime e stipendi da fame. Ma questo è.
E il trend per il momento non accenna a modificarsi, e bisognerà aspettare almeno un calo dei costi dei carburanti e quindi dei trasporti per potere, forse vedere qualche lieve diminuzione dei prezzi dei beni . Anche se i costi di molte materie prime alimentari dipendono anche da altri fattori internazionali che non sono facili da controllare anche da parte del Governo. L’unico modo è aiutare i meno abbienti a reggere la spinta inflazionistica con sostegni e magari salari e pensioni più alte.
mt