Macerata 12 febbraio- ‘Il Governo sta abbassando la guardia sugli appalti per la ricostruzione ppst-sisma. Questo è molto pericoloso e può aumentare il rischio già alto e presente di infiltrazioni della criminalità organizzata.’
Lo sostiene il segretario della Cgil Macerata Daniel Taddei, da sempre molto attivo nel verificare la situazione delle imprese e dei lavoratori nei cantieri del cratere del terremoto.
‘Le ultime dichiarazioni rilasciate in Umbria dal Sottosegretario Vito Crimi e soprattutto i progetti allo studio da parte dell’ Esecutivo ci preoccupano molto. Gia la guardia non era alta prima e i rischi molto elevati- dichiara Taddei a Cronachemarche – ma nei prossimi tempi potrebbe abbassarsi ancora di piu, per via del fatto che si vuole alzare la soglia degli appalti in affidamento diretto da 40 a 150 mila euro. Ci si rende conto delle conseguenze a cui si va incontro?’
Il segretario provinciale della Cgil Macerata parla dopo aver segnalato agli organi competenti il caso di Raffaele Piccolo, rinviato a giudizio dal tribunale di Aversa nell ambito dell inchiesta The Queen sui rapporti tra politici e imprenditori in Campania. L uomo comandava di fatto in due piccoli cantieri ppst sisma di Tolentino e Valfornace, pur essendo il fratello Salvatore Piccolo , il titolate della ditta che aveva ottenuto i lavori. Due piccoli interventi, nel complesso della maxi ricostruzione che sta per partire nel cratere sismico. Ma che secondo Taddei sono la spia di un quadro generale che potrebbe aprire le porte a ben altri affari , considerando le risorse che verrano messe im campo sul territorio.
‘ Non è solo la Cgil a denunciare questi rischi – sottolinea il segretario – oltre allo sfruttamento dei lavoratori e ai pericoli per la sicurezza che sono gia emersi. Ma lo stesso Procuratore generale di Ancona Sergio Sottani ad averlo detto pubblicamente, in piu occasioni. E non si puo dire come ha fatto il presidebte della Regione Ceriscioli , prima facciamo partire i cantieri e poi faremo i controlli! Questo è inacettabile.’
Resta però il problema serio e ancora irrisolto della velocizzazione delle opere nei borghi terremotati, opere che continuano ad andare a rilento. Ritardi e ostacoli burocratici piu volte denunciati da sindaci comitati e cittadini.
‘ Non si risolvono le questioni sul tappeto evitando i controlli o abbassando l asticella sugli appalti- risponde Taddei – ma intervenendo sui nodi principali della ricostruzione. Mi riferisco alla necessita di aumentare di molto i tecnici degli uffichi che sbrigano le pratiche private, e nei cantiere all applicazione del Durc per congruità, fermo dall agosto 2018. Eppoi anche – conclude il segretsrio Cgil – all urgenza di uniformare la normativa sul terremoto, e non procedere come ora, in alcuni casi con modalità ordinarie e in altri no, secondo le diverse disposizioni. Cosi non si può andare avanti’.
Nella foto: Taddei con Landini