Mancini e Mazzone, allenatori dal cuore marchigiano

Ancona- Ilona panorama sportivo della regione Marche è senza dubbio quello di un territorio piccolo ma virtuoso, capace di offrire all’Italia una serie di atleti di prim’ordine come Valentina Vezzali e Valentino Rossi, rispettivamente riconosciuti come la miglior tiratrice di scherma e il miglior pilota di moto di tutti i tempi. Insieme a loro c’è stato anche Gianmarco Tamberi, capace di conquistare uno storico Oro olimpico nel salto in alto agli scorsi giochi disputatisi a Tokyo l’anno passato. In questo territorio, tuttavia, anche il calcio ha avuto esponenti che sono stati in grado di farsi valere dopo essere nati, cresciuti, o dopo aver passato un periodo importante della loro vita in una regione nella quale le opportunità sono tante e diversificate, come dimostrato dagli exploit di tanti campioni in una serie di discipline differenti.

Mancini, da Jesi alla conquista dell’Europa

Nel contesto calcistico, non c’è alcun dubbio che il personaggio più importante sia Roberto Mancini, allenatore capace di vincere l’Euro 2020 con la nazionale italiana dopo una cavalcata trionfale. Il nativo di Jesi, che sta vivendo una delle sue esperienze più intense in assoluto, è stato il grande artefice della rinascita di una nazionale che, nonostante non possa partecipare ai prossimi campionati mondiali dopo l’eliminazione alla fase finale per via della sconfitta contro la Macedonia agli spareggi, presenta comunque delle belle speranze per l’immediato futuro. Dopo aver giocato ad altissimi livelli e conquistato due Scudetti con realtà secondarie come la Sampdoria e la Lazio, Mancini è diventato un allenatore di successo. La sua migliore esperienza in Italia è stata senza dubbio all’Inter, squadra sulla cui panchina ha vinto una serie di titoli e a oggi una delle grandi favorite al campionato di Serie A 2022-23 secondo quanto indicano le quote del calcio scommesse disponibili in questo momento. Il nativo di Jesi, che sta in questo momento affrontando un momento di rivoluzione e di cambio nel seno di una nazionale che necessita di uno scossone per andare al di là della delusione mondiale, sta convincendo i più. L’allenatore marchigiano sembra abbia il polso giusto per poter fare di nuovo un ottimo lavoro con la squadra azzurra.

Carletto Mazzone con Costantino Rozzi

Mazzone, l’ascolano d’adozione modello di Guardiola

Sebbene non sia nato ad Ascoli, Carlo Mazzone ha comunque un legame viscerale con la città marchigiana, nella quale ha vissuto per nove anni in qualità di calciatore e una decina da allenatore. Quando era un difensore arcigno e roccioso, il nativo di Roma fu l’idolo dello stadio Del Duca, dove giocò le ultime nove stagioni della sua carriera agonistica prima di appendere le scarpe al chiodo e diventare l’allenatore della squadra bianconera. Uno dei suoi migliori periodi fu sicuramente quello all’inizio degli anni ’80, quando con l’Ascoli in Serie A riuscì a ottenere uno storico sesto posto e diverse salvezze, facendo così la storia del club marchigiano. Amatissimo da Pep Guardiola, che afferma che con lui al Brescia abbia imparato tantissimo, Mazzone vive oggi ad Ascoli, dove tutti lo amano ancora come quando in panchina faceva miracoli.

Comments are closed.