Recanati (Mc). Un piccolo manoscritto inedito giovanile di Giacomo Leopardi è stato rinvenuto da due studiosi nel fondo Leopardiano della Biblioteca Nazionale di Napoli. Quattro fogli che contengono una lista di autori antichi con riferimenti numerici in ognuna delle facciate. A fare la scoperta sono stati Marcello Andria e Paola Zito, i quali ne hanno poi curato la pubblicazione per Le Monnier Università.
L’inedito conferma l’importanza della raccolta leopardiana napoletana che si presenta sempre più completa, mettendo a disposizione degli studiosi un panorama integrale dell’opera di Giacomo Leopardi . Siamo di fronte ad uno scritto di Leopardi appena sedicenne che realizza un accurato e capillare spoglio dell’Opera omnia di Giuliano imperatore, ricorrendo all’ edizione di Ezechiel Spanheim, apparsa a Lipsia nel 1696. Il grande poeta e filosofo di Recanati, cominciò a studiare il greco da autodidatta, perlustrando assiduamente i migliori esemplari della biblioteca paterna. Secondo gli esperti, “l’autografo ci mostra come benché giovanissimo Leopardi è già uno studioso provveduto e curioso ed abbia già un accurato metodo di lavoro, che rappresenterà la caratteristica costante di tutto il suo percorso culturale e umano”.