Marche, Acquaroli limita trasporti, scuole e locali. Morti di covid (forse) due 90enni..

Ancona 22 ottobre.- Si stringono le maglie per il covid anche nelle Marche. Un’ordinanza del nuovo Governatore Acquaroli dispone fino al 15 novembre la riduzione della capienza del trasporto pubblico al 60% ( era all’80 ) , il divieto di consumo di bevande e cibi davanti ai locali in assembramento , per tutta la giornata e la didattica mista a scuola, 50% in presenza e  50% a distanza per il triennio degli istituti superiori.

Insomma la crescita del numero dei positivi ai tamponi – inaffidabili e spesso mutevoli nel giro di poche ore –  fa agire la giunta di destra come la precedente giunta di centrosinistra, nonostante gli annunci e i segnali di equilibrio sulla questione coronavirus che aveva dato più volte il nuovo Presidente.

Ma si sa, i numeri sono numeri anche se non sono spiegati e fanno registrare nelle ultime 24 ore nelle Marche la bellezza di due morti di 93 e 94 anni ( non sappiamo se di covid o magari di altre patologie accumulate in vita..). L’importante è andare avanti nel limitare le libertà e i movimenti dei cittadini, e tornare a mettere in enorme difficoltà molte categorie produttive e commerciali. Per non parlare del ruolo della scuola, ormai ridotta a nulla con gli studenti costretti a subire tutto in una situazione surreale se non pericolosa per la psicologia dei più giovani.

A nessuno sembra interessare il fatto che i positivi  – che non vuol dire malati –  sintomatici con febbre e tosse possono ‘curarsi’ a casa con metodi tradizionali, che la letalità è molto inferiore all’1%, che tutte le altre malattie molto più gravi sono lasciate indietro nelle aziende sanitarie. Tutti fanno appello a mascherine e distanziamento, ma se i test aumentano è evidente che si troveranno sempre più ‘contagiati’. E molti, come sta accadendo correranno in ospedale per farsi ricoverare o assistere, nel caso di segnali più seri. Il contrario di quello che si dovrebbe fare. A chi giova tutto ciò?

 

 

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