Marche ancora in recessione. Perse 1162 piccole aziende in 9 mesi , pesa calo export

Ancona 21 dicembre.- Ancora in recessione il sistema produttivo delle Marche. Nei primi nove mesi del 2018 la nostra regione ha continuato a perdere imprese. Da gennaio a settembre sono scomparse 1.162 aziende, e questo anche per effetto della flessione dell’export. E’ quanto emerge dal rapporto dell’osservatorio Trend, presentato oggi ad Ancona da Cna e Confartigianato, e realizzato insieme con Ubi Banca, Istat e le università Carlo Bo di Urbino e Politecnica delle Marche.

Dai dati si rileva che a chiudere sono soprattutto le aziende del commercio (-717) e dell’agricoltura (-449). Ma in calo sono anche le attività edili (-174) e manifatturiere (-292), del calzaturiero (-102),  del mobile (-102), dell’abbigliamento (-48) e della meccanica (-30). In crescita reale solo i servizi (+528).

E’ stato il professor Ilario Favaretto dell’Università di Urbino a presentare i risultati dell’’indagine , condotta sui bilanci di  3000 artigiani e piccole imprese con meno di 20 addetti.

“Nei primi sei mesi del 2018” ha affermato Favaretto “il fatturato di queste aziende è aumentato dello 0,7 per cento, percentuale inferiore all’inflazione e in frenata rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente quando i ricavi erano saliti dell’1,8 per cento. All’interno del comparto manifatturiero i ricavi sono in crescita per il sistema moda del 5,7 per cento mentre diminuisce il fatturato del mobile del 3,1 per cento, e della meccanica del 2,7 per cento. Se l’incremento del fatturato – ha aggiunto Favaretto – per le piccole imprese marchigiane è modesto, non altrettanto si può dire delle spese per retribuzioni, aumentate dell’11,3 per cento mentre la spesa per i consumi sale solo dello 0,4 per cento”

Tradizionale punto di  forza delle micro e piccole imprese locale, anche l’export nei primi nove mesi dell’anno, ha segnato il passo.

“Le esportazioni delle pmi manifatturiere” ha spiegato il prorettore dell’Università Politecnica delle Marche Gianluca Gregori “hanno risentito degli effetti di delocalizzazioni e guerre commerciali. Particolarmente pesanti sono state le conseguenze del rischio dazi, della brexit, delle sanzioni alla Russia, delle turbolenze finanziarie. Il risultato è stato una diminuzione dell’export per le piccole imprese marchigiane dell’1,7 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Pesanti i risultati per il nostro export in Russia (-12,7 per cento) quasi tutto imputabile alle calzature, e nel Regno Unito (-11,4) mentre sono aumentate le esportazioni in Turchia (+7,6)”.

Imprese che chiudono, fatturato in frenata ed export in calo. La tempesta perfetta. Come uscirne? Per i presidenti di Cna Marche Gino Sabatini e di Confartigianato Marche Giuseppe Mazzarella “serve uno sforzo congiunto di, associazioni di categoria, Regione e istituti di credito, per sostenere la competitività delle imprese attraverso il sostegno e il finanziamento a innovazione, internazionalizzazione e creatività imprenditoriale.”

Nella foto:  da sinistra Gregori, Mazzarella, Gabrielli, Bora, Sabatini, Favaretto

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