Ancona.- Continua anche nel terzo trimestre 2020, ma in maniera più contenuta rispetto ai mesi primaverili, il calo per l’export dei distretti delle Marche che ha fatto segnare un meno 6,3%. Un risultato tuttavia peggiore rispetto sia al totale dei distretti industriali italiani (-4,9%), sia al manifatturiero regionale (-2,3%), sostenuto dalle produzioni non distrettuali di chimica, alimentare e farmaceutica.
Dall’analisi per singoli comparti del Monitor dei distretti industriali marchigiani – realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo – emerge un andamento positivo di tre Distretti su nove. Brillante la performance del Sistema Casa con Cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano (+12,4%) e Cucine di Pesaro (+22,5%). Bene anche gli Strumenti musicali di Castelfidardo (+2,8%).
Grazie al balzo mostrato nel terzo trimestre, le Cucine di Pesaro sono l’unico distretto della regione ad avvicinare i livelli di export dei primi nove mesi del 2019, con un ritardo contenuto al -2,2% nel periodo gennaio-settembre 2020.
Ancora in difficoltà invece il sistema Moda: Calzature di Fermo (-16,4% nel terzo trimestre), Abbigliamento marchigiano (-13,3%), Pelletteria di Tolentino (-20,5%) e Jeans valley del Montefeltro (-11,2%). Il Cartario di Fabriano registra un calo dell’11,5%, mentre le Macchine utensili e per il legno di Pesaro mostrano chiari segnali di rimbalzo contenendo le perdite al -2,5%
“Confidiamo che il rallentamento del calo dell’export dei distretti regionali sia prodromico ad una ripresa strutturale – spiega Cristina Balbo, direttore regionale di Intesa Sanpaolo. complice anche una diminuzione dell’incertezza legata alla situazione sanitaria. Da parte nostra siamo impegnati nel supportare la ripartenza della fiducia e degli investimenti, come testimoniano gli impieghi per 1,15 miliardi alle imprese marchigiane nel 2020.”
Il trend sfavorevole è determinato sia dai mercati emergenti (-8,9% la variazione tendenziale), sia dai mercati maturi (-4,6%). In evidenza i cali registrati in Cina e Hong Kong (dovuti alle Cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano) e in Russia, dovuti prevalentemente alle Calzature di Fermo; in ripresa invece l’export in Romania, Polonia e Ucraina. Nei mercati maturi si è registrata una riduzione dei valori esportati nel Regno Unito e in Svizzera. In crescita Belgio e Germania, dove la riduzione temporanea delle aliquote IVA, in vigore nella seconda metà dell’anno, ha favorito le vendite di Cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano.