Ascoli.- La notizia della creazione di un asse industriale tra Abruzzo e Lazio, con le Marche tagliate fuori ha generato da subito reazioni politiche. A cominciare da quelle espresse dalla capogruppo Pd in consiglio regionale, l’ascolana Anna Casini : “Se le Marche sono tagliate fuori da accordi industriali inter-regionali, seppur siglati da associazioni, è perché purtroppo in questi ultimi anni il governo regionale ha pensato più ad assecondare Giorgia Meloni piuttosto che creare una visione di futuro. Con una guida politica debole come quella di Acquaroli, non mi stupisco se alcuni soggetti ci “snobbano”.
Per la Casini “il rilancio del centro Italia deve passare anche per la nostra regione, in un’ottica di collaborazione e dialogo tra territori sia lungo l’asse est ovest, sia lungo quello nord sud. In particolare l’Abruzzo negli anni passati è stato un ottimo alleato istituzionale. Penso alla possibilità che ci è stata data – aggiunge la capogruppo Dem – di far diventare le Marche capofila per la ciclovia adriatica, all’area di crisi industriale complessa che ha visto dialogare il piceno con il teramano tanto da portare ad un protocollo condiviso per il rilancio delle imprese e che prevedeva anche lo sviluppo di infrastrutture (mezzina ed ancaranese), così come la possibilità raggiunta di mantenere l’autorità di sistema portuale ad Ancona. Tutte operazioni che ora sono messe a rischio” sottolinea la Casini“da una guida politica debole della regione”.
Conclude l’ex assessore regionale delle Marche : “Di fatto si è creata una macroregione, quella delle aree colpite dal terremoto. Penso sia una grande occasione per ragionare non solo in termini di cratere sismico, ma piuttosto come macro area.
Una prospettiva che però non mi sembra all’ordine del giorno del governo Acquaroli, che anzi dovrebbe rilanciare visto l’angolo in cui è stato messo. Infatti guardando ancora più dall’alto le Marche penso alla revisione della rete transeuropea dei trasporti approvata dal consiglio europeo lo scorso giugno, la quale prevede il prolungamento del Corridoio Mar Baltico Mar Adriatico fino a Bari. Questa è una grande opportunità per la nostra regione: se avessimo avuto un presidente lungimirante, avremmo già iniziato un ambizioso processo di guida dei territori del centro Italia per una visione comune di sviluppo. “