Ancona.- I lavoratori dello spettacolo nelle Marche sotto la soglia di povertà? Con una retribuzione media lorda di poco più di 6mila euro, sono tra i più miseri della regione. E con tanto lavoro in nero. Se possibile, va ancora peggio per le donne con i loro 2mila euro e qualche spicciolo in più l’anno. Eleonora Fontana, Cgil Marche: “Troppa precarietà, occorrono maggiori tutele”.
E’ quanto emerge dai dati INPS del 2022, elaborati dall’IRES Cgil. Il quadro che scaturisce è che, nelle Marche, risultano occupati 6.441 lavoratori dello spettacolo con una retribuzione media lorda annua di 6.291 euro e un numero medio di 79 giornate retribuite. Questi sono aumentati del 26,4% rispetto all’anno precedente ma, confrontando i dati con il pre-pandemia (2019), emerge un calo del 10,5%, in controtendenza rispetto all’area del Centro Italia (+10,4%) e alla media nazionale (+4,8%).
“I dati ci preoccupano particolarmente – fa sapere Carlo Cimmino, segretario generale Slc Cgil Marche – e sono oggetto di accurata analisi. Vanno affrontate varie questioni, a partire dall’emersione dal nero ai rinnovi contrattuali, buona parte ancora aperti, in cui sarà indispensabile regolamentare l’avvento e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale”.
Il settore è molto eterogeneo e si evidenziano categorie relativamente più penalizzate e più soggette a precarietà lavorativa.
I DATI – I dipendenti (5.181 lavoratori) percepiscono una retribuzione media lorda annua di 6.696 euro mentre gli autonomi (1.260 lavoratori) guadagnano mediamente 4.628 euro lordi annui e sono caratterizzati da una media di 24 giornate retribuite annue.
Le lavoratrici (48,5% del totale) ricevono 2.693 euro in meno (-35,5%) rispetto ai colleghi uomini e gli under 30 (34,2% del totale) non arrivano a 2mila euro lordi annui.