Ancona 2 luglio.-I dati presentati dalla Banca d’Italia sulla situazione economica delle Marche fotografano un quadro molto preoccupante, e che la crisi sanitaria recente non ha fatto che peggiorare. Un PIL in calo dopo un 2019 stazionario, un numero delle imprese attive diminuito dell’ 1,3%, una flessione dell’export del 9,5% ( grazie soprattutto agli effetti della pandemia), una crescita delle domande di disoccupazione del 41%, un calo del fatturato del 25%. Questo lo scenario per i quali i partiti del centrodestra, minoranza in consiglio, attribuiscono la responsabilità alla maggioranza di centrosinistra che ha governato la Regione anche negli ultimi 5 anni.
“I dati regionali presentati da Banca d’Italia certificano una crisi economica strutturale delle Marche – spiega il segretario regionale della Lega, Augusto Marchetti, insieme con i 4 consiglieri regionali – e mettono a nudo le responsabilità di una giunta regionale che in cinque anni non ha dato risposte, visto che i dati negativi hanno origine ben prima del Covid-19. Il PD dopo 5 anni lascia una regione più debole, meno competitiva e con una ricostruzione post-sisma ferma quasi al punto zero”.“E’ molto preoccupante, oltre alla mancanza di liquidità delle aziende, l’analisi sull’occupazione dalla quale emerge che l’impatto dell’attuale crisi è stato contenuto solamente dal blocco dei licenziamenti e dal ricorso agli ammortizzatori sociali. Cosa accadrà quando finiranno queste misure nazionali?
Sullo stesso piano il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Acquaroli, candidato del centrodestra alla Presidenza della Regione.
“Le Marche risultano la regione più colpita dagli effetti economici del Covid19, con un calo di fatturato di oltre il 25%, superiore alla media nazionale, il 43% degli addetti sospesi,e il crollo del Pil, scenario peggiore del dato nazionale. Le imprese, in ogni settore, sono state lasciate sole ad affrontare una crisi gravissima. Serviva liquidità immediata alle aziende – aggiunge Acquaroli – per compensare cali di fatturato drammatici. Invece il governo regionale di sinistra ha tardato colpevolmente ad attivarsi, impostando una manovra economica solo dopo molti mesi dall’inizio del virus, con bandi aperti solo in queste settimane. È necessaria una svolta, un cambiamento radicale delle politiche regionali, in termini di visione e concretezza operativa”