Ascoli Piceno 23 marzo. Quest’ultima settimana di marzo sarà decisiva per l’evoluzione del coronavirus in Italia, ed anche nelle Marche. Se ieri , domenica 22 marzo anche in Lombardia sia i decessi con il Covid-19 che i casi positivi sono stati minori dei giorni precedenti, anche nella nostra regione sono stati registrati numeri sempre drammatici per il Pesarese ( 14 morti), ma comunque meno gravi del giorno precedente. In totale 19 vittime contro le 30 di sabato, e altri 268 contagiati.
Non solo cittadini ed imprese, ma anche molti esperti e medici si augurano che questo trend moderatamente favorevole possa continuare. Ed alcuni danno per probabile un picco della crisi che dovrebbe arrivare entro i prossimi 7-10 giorni, con un curva epidemiologica che poi dovrebbe cominciare a flettere, anche se in maniera graduale. Ne è convinto anche l’epidemiologo della Regione Marche Marco Pompili, che afferma però che tutto dipenderà dai comportamenti che verranno attuati sul territorio – e dagli effetti degli stili di vita nelle due settimane scorse.
Quello che preoccupa è soprattutto la resistenza alla diffusione del contagio da parte delle province del sud. Se la Ascoli al momento sembra quasi isolata dal resto della regione – a ieri 55 casi, ed un solo decesso – l’allerta sembra aumentata soprattutto nell’area di Macerata, dove i positivi sono saliti a 280. Risultato anche del forte incremento del numero dei tamponi effettuati, si dirà ? Vero, ma sono comunque dati che segnalano una crescita pericolosa, che potrebbe far pensare ad uno spostamento del virus verso sud. Per questo naturalmente la guardia resta molto alta, e tutto il sistema sanitario locale si sta attrezzando per fronteggiare l’emergenza. Non solo con gli ospedali Covid, ma anche con nuovi progetti come quello di una struttura unica per la terapia intensiva che la Regione vuole affidare a Guido Bertolaso (che sarà già oggi, lunedi 23 marzo ad Ancona). Da ricordare che i 202 morti correlati al coronavirus nelle Marche, avevano un’età media di 79 anni, ed il 98% di loro soffriva di patologie pregresse.