Marche, la strage silenziosa dei 16 morti e degli 11 mila infortuni sul lavoro

Ancona 6 settembre.- Continuano a crescere gli infortuni sul lavoro nelle Marche. E’ quanto emerge dai dati diffusi dall’INAIL ed elaborati dalla CGIL regionale. Nei primi sette mesi dell’anno sono stati denunciati 11.204 infortuni, 174 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+1,6%) e, in controtendenza, rispetto al livello nazionale in cui si registra un leggero calo. Nelle Marche, crescono in particolare gli infortuni in occasione di lavoro (+2,3%) mentre quelli in itinere sono diminuiti(-2,8%).

Il territorio che presenta un incremento significativo di infortuni è quello di Ancona (+5,5%), seguito da quello di Pesaro Urbino (+1,9%). In calo gli infortuni denunciati negli altri territori: Ascoli Piceno (-3,2%), Fermo (-2,1%), Macerata (-1,1%).

Secondo Daniela Barbaresi, Segretaria Generale della CGIL Marche e Giuseppe Santarelli, Segretario Regionale CGIL Marche e Responsabile salute e sicurezza, “questi dati evidenziano come ogni giorno si consumi una strage silenziosa di cui si parla troppo poco e soprattutto si fa troppo poco per evitare”.

E ancora: “Le nuove regole sugli appalti, le gare al ribasso e la giungla dei subappalti e, in generale, la precarietà e il lavoro sempre più frammentato, cosi come un sistema pensionistico che, oltre ad aver innalzato l’età lavorativa, non tiene adeguatamente in considerazione la gravosità di molti lavori, rappresentano ulteriori e pericolosi fattori di rischio”. Per Barbaresi e Santarelli, “è necessario incrementare gli organici dedicati ai controlli e alla vigilanza, cosi come alla repressione dei fenomeni di irregolarità. E, soprattutto, servono investimenti importanti nella prevenzione. In al senso, auspichiamo un intervento del nuovo Governo, peraltro già previsto nel programma, che affronti concretamente la questione”.

Osservando gli infortuni in occasione di lavoro, emerge che i più colpiti sono i lavoratori dell’industria manifatturiera dove però gli infortuni denunciati diminuiscono leggermente (-0,7%). Crescono però in modo rilevante nel settore delle calzature e abbigliamento (+16,4%), nella chimica, nel legno-mobile (8,6%), chimica, gomma, plastica (+7,4%), mentre sono in calo nella meccanica (-6,9%). Rilevante l’incremento nelle costruzioni (+14,1%), nel commercio e riparazioni (+8,2%), nei trasporti (+4,9%) e soprattutto in agricoltura (+14,2%). In un’ottica di genere, va rilevato che il maggior numero di infortuni colpisce gli uomini e il fenomeno è in crescita (+2,2%), mentre per le donne che si assiste sa una riduzione degli infortuni denunciati (-4,5%).

Drammatico il bilancio degli infortuni mortali. Sono 16 i lavoratori che hanno perso la vita dall’inizio dell’anno: 2 donne e 14 uomini. A livello nazionale gli infortuni mortali sono stati 599: una strage continua che deve essere fermata.

 

 

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