Ancona – L’Assemblea legislativa delle Marche ha approvato all’unanimità la proposta di legge alle Camere presentata dal capogruppo regionale Pd, Maurizio Mangialardi e sottoscritta da tutti gli altri capigruppo di maggioranza e opposizione, per innalzare al 7,5% la spesa sanitaria in rapporto al Pil.
Se approvata da Camera e Senato, la legge consentirebbe di incrementare il Fondo Sanitario Nazionale di 4 miliardi all’anno per i prossimi 5 anni. Ciò significherebbe aumentare le risorse a disposizione per la sanità pubblica di 4 miliardi di euro per il 2023, 8 miliardi per il 2024, 12 miliardi per il 2025, 16 miliardi per il 2026 e 20 miliardi annui a decorrere dal 2027.
“Sono molto soddisfatto dell’approvazione all’unanimità di questa proposta di legge alle Camere – afferma Mangialardi – che mira a potenziare il servizio sanitario pubblico attraverso una dotazione adeguata di risorse finanziarie e di personale. Un’approvazione che arriva al momento giusto, visto che il Parlamento sta ancora discutendo la legge di Stabilità varata dal governo Meloni e potrebbe adottare questo provvedimento già a partire da quest’anno”.
Forse qualcosa si muove dunque, a livello politico dopo una lunga stagione di tagli, di tetti di spesa, di blocco del turnover, di diminuzione del personale medico e infermieristico, nel contesto di un progressivo invecchiamento della popolazione che porta con sé un aumento della domanda di buona sanità.
Mangialardi ammette : “Bisogna essere onesti: rispetto a questo definanziamento nessun partito può auto assolversi e dichiararsi innocente perché tutti i governi hanno tagliato la spesa sanitaria, compreso quello di oggi guidato dalla Meloni. Dal 2010, il servizio sanitario nazionale ha perso 25 mila operatori a causa del tetto di spesa sul personale sanitario fissato già nel 2004 e 37 miliardi di euro: una cifra che, per una mera coincidenza, corrisponde a quel 2% del Pil che il governo potrebbe chiedere all’Unione Europea tramite la linea di credito sanitario all’interno del Mes”.
Eppo conclude :”Credo che anche i colleghi della maggioranza che hanno voluto aggiungere la propria firma su quest’atto ritengano che ci troviamo oggi a un punto di svolta. Occorre un’ inversione di rotta che sono convinto possiamo e dobbiamo intraprendere insieme”.