Ancona 1 ottobre.- Immigrati dimezzati nelle Marche rispetto a 2 anni fa. Oggi sono 2.705 quelli in accoglienza contro i 5300 di due anni orsono. Lo rende noto il Ministero dell’Interno che ha fotograto la situazione al 30 settembre 2019. Sono aumentati però gli irregolari, dall’entrata in vigore del primo decreto sicurezza voluto da Salvini. La Cgil stima che siano oltre 1200 le persone cui è stata limitata la possibilità di avere la protezione umanitaria.
IMMIGRATI IN ACCOGLIENZA – Tra i 2.705 migranti in accoglienza, 1733, e cioè oltre il 64%, sono presenti nei Centri di accoglienza, i cosiddetti Cas, 972 invece sono distribuiti nei centri Sprar (ora Centri Siproimi), che non possono più accogliere, per effetto del decreto Salvini, i richiedenti asilo ma solo minori non accompagnati e altri casi speciali, previsti dalla normativa.
GLI IRREGOLARI –” Si tratta di persone – sostiene la Cgil – che dopo il decreto Salvini, sono uscite forzatamente dai programmi di accoglienza o non hanno più avuto l’opportunità di entrarci. Questo significa, oltre alla violazione dei diritti umani, anche l’esposizione a maggiori rischi perché, come è noto, più aumentano gli irregolari più ci sono i pericoli che vengano utilizzati dalla criminalità organizzata o che possano diventare manodopera nel lavoro nero”.
SETTORI A RISCHIO – I settori più a rischio sono quelli dell’edilizia, dell’agricoltura e la ricostruzione post sisma. Per il sindacato “va reintrodotta la protezione per motivi umanitari e vanno riaperti con urgenza i canali per la regolarizzazione delle tante persone presenti in Italia; persone che, molto spesso, come nel caso del lavoro di cura per gli anziani, già lavorano ma non possono regolarizzarsi a causa delle nuove leggi ”.