Marchigiani più poveri e sfiduciati

Ancona. Sfiduciati, spenti e poveri. Ecco i marchigiani oggi: rispetto al 2019 (benchmark), hanno paura del futuro e non vedono una via d’uscita a breve termine. E’ la fotografia che emerge dai dati del rapporto Bes (benessere economico sociale) dell’Istat, elaborati dall’Ires Cgil Marche: a determinare questo quadro sono alcuni dei principali indicatori del Bes tra cui il benessere economico, soggettivo, salute, istruzione e relazioni sociali.

Tanto per farsi un’idea, il 62,5% degli indicatori sul benessere economico è peggiorato , stessa sorte per le relazioni sociali, 62,5%, per istruzione e formazione, 58,3%, benessere soggettivo con il 75%, la salute con il 54,5%. Per istituzioni e politica, il 55,6% degli indicatori è peggiorato.

Una sfiducia che si estende fino alle istituzioni e alla politica, dunque. Una situazione determinata da un’ insicurezza economica dovuta alla difficoltà di arrivare alla fine del mese, alla precarietà del lavoro e  alla deprivazione abitativa. Ma non solo:  anche gli indicatori legati alla salute sono peggiorati rispetto agli anni pre – pandemici, soprattutto quello relativo alla rinuncia delle visite specialistiche pur avendone bisogno, a causa della lungaggine delle liste d’attesa, per motivi economici e per lontananza della struttura.

Un altro dato preoccupante è che con la pandemia anche i livelli di istruzione hanno avuto una battuta d’arresto: è diminuita la quota di laureati, e tra gli studenti c’è una riduzione di competenze alfabetiche e numeriche, oltre al fatto che si sono ridotte le persone che leggono i libri e praticano attività culturali. Altro fattore critico  sono i trasporti pubblici che sono nettamente peggiorati rispetto al 2019.

 

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