Ascoli.- Si chiamerà “Casa dell’amicizia – don Tonino Bello” la struttura di proprietà della Parrocchia di Villa San Pio X , a Spinetoli che accoglie già da qualche giorno due ragazzi vittime di sfruttamento sul lavoro. La Casa nasce dalla convenzione firmata tra la Parrocchia e la Cooperativa sociale OnTheRoad , storica realtà che si occupa di recupero ed inclusione delle vittime di tratta sul lavoro.
Le organizzazioni che operano lo sfruttamento lavorativo traggono vantaggio dalla vulnerabilità dei migranti e dal loro bisogno di sostentamento. La mancanza di documenti o di alternative porta queste persone ad accettare condizioni di vita terribili, con orari di lavoro molto lunghi e senza pause, svolgendo mansioni pesanti, nocive o pericolose, alloggiando in condizioni igienico-sanitarie disumane, molte volte peggiori rispetto al paese di origine.
“Contrastare lo sfruttamento lavorativo dei migranti – afferma la Diocesi di Ascoli- richiede una forte presa di posizione da parte dei diversi attori del mondo del lavoro (sindacati, produttori, grande distribuzione), della politica e la partecipazione attiva della popolazione che deve essere cosciente dei processi produttivi dei prodotti che acquista. Per questo motivo, nella logica del Vangelo, la Parrocchia di Villa San Pio X, fondata costruita e mantenuta da una comunità di onesti lavoratori, per lo più agricoli, da sempre riconosciuta come una realtà accogliente e generosa intende schierarsi dalla parte dei più deboli per includerli e incoraggiarli ad una vita più dignitosa dove ci sia più rispetto per i loro diritti.”
La Casa dell’Amicizia, dedicata dal parroco don Giorgio Del Vecchio al vescovo pugliese in odore di santità don Tonino Bello che nella sua vita si è distinto per essersi posto in prima linea nel contrasto a tutte le forme di violenza e di sfruttamento accogliendo lui per primo e diventando un simbolo nazionale dell’azione nonviolenta e pacifica sarà inaugurata dal Vescovo di Ascoli Don Giampiero Palmieri nella serata di mercoledì 6 luglio.
foto : agromafie