Pesaro .- Si è conclusa con grande successo di pubblico e il Premio Speciale Pesaro 60 a Luca Guadagnino la 60esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema a Pesaro.
Le tre giurie del concorso ufficiale si sono riunite e hanno decretato ognuna i propri vincitori. La giuria internazionale, composta da personalità di rilievo – Luís Miñarro, Júlio Bressane e Myriam Mézières – ha decretato vincitore “ Slow Shift ” di Shambhavi Kaul perchè “si fa testimone dell’architettura del tempo, del vento e del mondo prima e dopo gli uomini.”
Dichiara la regista Shambhavi Kaul: “Sono davvero onorata di ricevere questo premio. Ringrazio gli organizzatori del festival, il comitato di selezione e la giuria. Per me, era già un onore essere stata selezionata in un festival leggendario, che ha sostenuto a livello internazionale il cinema, senza compromessi. Anche dall’India, dove per la prima volta ho sentito parlare del festival. Ed è pensando a questa storia, a questo concorso unico, che mi sento particolarmente entusiasta di ricevere questo premio. Sono felice non solo per me, ma anche per i miei bravissimi collaboratori. E sono felice per tutti i filmmakers del mondo che rompono gli schemi, rischiando“.
Oltre al premio principale, la giuria ha determinato due menzioni speciali: la prima menzione speciale va a “La laguna del soldado” di Pablo Álvarez Mesa per “la sua profonda sensibilità e per sua la poesia semplice e potente su un luogo, la sua tragica storia e i suoi abitanti”. La seconda menzione speciale va a “Direct action” di Ben Russell e Guillaume Cailleau “perchè interpella lo spettatore sulla necessità urgente di agire e reagire alla manipolazione orchestrata dal potere.”
La giuria giovani, composta da studenti provenienti dalle università di tutta Italia con insegnamenti di storia del cinema e dalle principali scuole di cinema e accademie di belle arti, ha scelto di premiare “Hexams Heads” di Chloë Delanghe e Mattijs Driesen “per la sua capacità di ricodificare un genere a partire dai suoi stereotipi. Ragionando sul rapporto tra spettatore e immagine, il film provoca un disorientamento mediante la coesistenza di diversi linguaggi audiovisivi.”
Menzione d’onore per a “Fidai Film” di Kamal Aljafari “per la capacità di sabotare e rivitalizzare il repertorio audiovisivo e letterario tramite un lavoro di ricerca e montaggio che costruisce diacronicamente il tempo restituendo dignità storica a un popolo culturalmente defraudato.”
Menzione speciale a “Radiance” di Shuhei Hatano per aver condiviso l’intima religiosità delle piccole cose, stimolando molteplici sfere sensoriali e permettendo allo spettatore di partecipare empaticamente al flusso sinestetico della sua memoria.
La giuria composta dai critici del Sindacato Nazionale Critici Italiani – Emanuele Di Nicola, Arianna Vietina e Sarah Van Put – ha assegnato il premio del sindacato a “Fidai Film” di Kamal Aljafari con la seguente motivazione: “per il vigoroso lavoro nel recupero dei documenti che restituiscono l’identità e la dignità di un popolo e per la capacità di (ri)costruire con potenza l’immagine mancante.”
nella foto : la regista indiana Shambavi Kaul
( credit Michiel Devijvier)