Ascoli.-La Cna Ascoli ha elaborato, grazie ai dati forniti dal Centro studi della Cna regionale delle Marche, il quadro completo dell’economia, dell’occupazione e della nascita di nuove imprese nel Piceno. Le imprese attive sono diminuite (rispetto agli 11 mesi del 2019) dello 0,5 per cento. Resta però preoccupante il quadro del comparto manifatturiero che ha registrato una flessione più che doppia (dell’1,1 per cento) rispetto al complesso di tutti i settori produttivi della provincia. Considerando tuttavia un arco temporale pari a un decennio (2010-2019) il Piceno ha registrato la flessione più bassa (pari a 3 punti percentuali) del complesso delle imprese, rispetto alle altre province marchigiane.
Ben più preoccupanti per la provincia – sempre in base ai dati elaborati dalla Cna Picena – i numeri relativi alla creazione di nuove imprese, con un calo del 22,5 per cento rispetto al 2019 di chi ha deciso di intraprendere auna qualche attività imprenditoriale. E tutto ciò con manifattura e costruzioni che registrano flessioni superiori al 30 per cento riguardo le nuove iscrizioni al registro imprese provinciale. “Contratti di filiera e sostegno al credito per chi ha un’idea imprenditoriale – spiega Francesco Balloni, direttore della Cna Picena – devono arginare questa preoccupante flessione. Ovvero strumenti nuovi per nuove imprese, nuove problematiche e nuovi scenari locali, nazionali e internazionali da post pandemia”.
Malgrado un quadro generale non certo roseo l’occupazione nel Piceno, grazie soprattutto a micro e piccole imprese, ha retto. Il terzo trimestre 2020 ha fatto registrare, infatti, per il Piceno, un incremento percentuale degli occupati superiore al 60 per cento rispetto al secondo trimestre. “Chiaro segnale di risposta forte – conclude Luigi Passaretti, presidente della Cna di Ascoli Piceno – a quel secondo semestre che ha avuto in pieno l’impatto delle restrizioni e delle chiusure determinate dall’esplosione della pandemia”.