Sono in arrivo 2,5 milioni di chili di olio di oliva Made in Marche del nuovo raccolto che risulta in calo del 30 per cento rispetto alla media produttiva dell’ultimo decennio anche per effetto dell’andamento climatico anomalo. Ad affermarlo è la Coldiretti con l’extravergine “novello” che si può trovare nelle aziende e nei frantoi. Il problema principale della campagna olivicola 2017 sono le basse rese. Se in condizioni di normalità la media è del 15 per cento (cioè da cento chili di olive si ricavano 15 chili di olio), quest’anno non si va oltre il 10 per cento. La buona notizia è, invece, che il caldo ha di fatto cancellato gli attacchi della mosca olearia, e la qualità dell’olio piceno sarà dunque elevatissima. Il calo rilevato nelle Marche è superiore a quello stimato a livello nazionale, mentre crescono le produzioni dei paesi extra Ue. In queste condizioni, sostiene la Coldiretti, c’è il rischio evidente che olio straniero venga “spacciato” come italiano. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte ‘miscele di oli di oliva comunitari’, ‘miscele di oli di oliva non comunitari’ o ‘miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari’ obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva”. La situazione è ancora piu’ preoccupante al ristorante dove in quasi 1 caso su 4 (22%) secondo l’indagine Coldiretti/Censis ci sono oliere fuorilegge che non rispettano l’obbligo del tappo antirabbocco entrato in vigore 3 anni fa.