Jesi (An).- Jesi si mobilita, insieme a tante altre città in Italia, per fermare la revisione del Codice della Strada proposta dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che sarà discussa nei prossimi giorni in Parlamento e ribadire “Stop al Nuovo Codice”
L’appuntamento, promosso da Legambiente , Fiab, WWF , Fondazione Scarponi è previsto per domenica 10 marzo, con ritrovo a piedi o in bicicletta ai giardini pubblici di Viale Cavallotti, oppure in Piazza della Repubblica.
L’associazione ricorda alcuni numeri : 3.159 sono le persone morte in collisioni sulle strade nel 2022, con un aumento del 9% rispetto al 2021 e solo una leggera diminuzione rispetto al 2019. 223.475 sono stati i feriti. Il 73% delle collisioni avviene in ambito urbano. L’assenza di sicurezza stradale è la prima causa di morte per le e i giovani sotto i trent’anni.
“Queste cause – sostiene Legambiente – non vengono prese in considerazione dalla riforma del Codice della Strada voluta dal Ministro dei Trasporti che sarà discussa nei prossimi giorni in Parlamento.
La riforma viene proposta “per salvare vite in strada”, ma nella sostanza non cambia il quadro attuale. Infatti, limita pesantemente l’autonomia di azione delle amministrazioni comunali, attacca e depotenzia ZTL, aree pedonali, sosta regolamentata, controlli elettronici e mobilità ciclistica. Misure che ci allontanano dagli obiettivi del Piano Sicurezza Stradale 2030.
La proposta – aggiunge Legambiente – da una parte promuove “misure-vetrina”, come l’inasprimento di alcune pene o l’alleggerimento delle limitazioni ai neopatentati, e dall’altra strizza l’occhio a chi vìola le regole. La richiesta è una: città vivibili e strade sicure, la sicurezza stradale ha un’altra direzione.”