Ascoli.- Con l’acquisto della nuova risonanza magnetica ad alto campo, l’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli chiude il cerchio intorno al rinnovamento delle grandi tecnologie per la radiologia clinica dell’ospedale ‘Mazzoni’.
In funzione dal 18 novembre scorso, la nuova apparecchiatura è stata acquisita con fondi del Pnrr per un importo di 700 mila euro al quale va aggiunto il costo per i lavori di adeguamento dei locali dove è stata installata. La nuova risonanza magnetica ha affiancato un altro tomografo Rm ad alto campo già presente al nosocomio ascolano, un Siemens Aera installato nel 2016, e ha sostituito la vecchia Rm, consentendo in questo modo all’unità operativa diretta da Fabio D’Emidio di migliorare la propria offerta diagnostica a beneficio dei pazienti/utenti. Contestualmente, l’azienda sta andando avanti speditamente con l’iter per l’aggiornamento (è stato ordinato) della risonanza magnetica dell’ospedale ‘Madonna del soccorso’ di San Benedetto.
Con un sistema top di gamma, la nuova risonanza magnetica ‘Philips Ingenia 1.5T Evolution’ è in grado di effettuare studi su tutti i distretti corporei. E’ dotata di tecnologie che consentono di garantire il massimo rispetto ambientale con la riduzione del consumo dell’energia elettrica, il confort del paziente e un’alta qualità delle immagini, e dispone, inoltre, di software avanzati per l’applicazione diagnostica anche in campo neurologico, cardiologico, senologico, muscolo-scheletrico e oncologico.
“Nel rispetto del cronoprogramma – afferma il direttore generale dell’Ast , Nicoletta Natalini –, con l’acquisto della nuova risonanza magnetica per l’ospedale ‘Mazzoni’, chiudiamo il cerchio intorno alle grandi tecnologie acquisite con i fondi del Pnrr. Di pari passo stiamo procedendo con l’importante aggiornamento della risonanza magnetica dell’ospedale di San Benedetto che, molto presto, restituirà ai pazienti e agli utenti del ‘Madonna del soccorso’ un’apparecchiatura altamente tecnologica come la nuova risonanza di Ascoli. Entrambe saranno in grado di dare uno slancio importante, dal punto di vista quantitativo e qualitativo, all’attività diagnostica dell’Ast, per aggredire ancora di più le liste d’attesa e dare una risposta qualificata ai pazienti ricoverati”.