Fermo.- Su 364 aziende artigiane che hanno fatto richiesta di ammortizzatori sociali nel mese di marzo, oltre 120 sono della provincia di Fermo e di queste ben 83 lavorano nel calzaturiero e nel tessile. Aziende energivore che hanno visto triplicare i costi delle materie prime già in autunno con la coda della crisi pandemica e che ora fanno i conti con il mercato russo bloccato dalla guerra in Ucraina.
È in questa situazione che la Uil cerca di dare un segnale di speranza con l’apertura della nuova sede di Fermo. Al civico numero 39 di via XX Giugno, questa mattina, l’inaugurazione alla presenza di Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo della Uil nazionale, e Claudia Mazzucchelli, segretaria generale della Uil Marche. “Da ottobre a oggi in tutta la regione si sono perse oltre 2700 aziende, -1,8%. Nel Fermano la crisi riguarda soprattutto gli artigiani terzisti. Tuttavia arrivano segnali positivi: il know how dei lavoratori del distretto è di fatto un valore aggiunto per i grandi marchi del settore”.
La sede Uil di Fermo cambia indirizzo ma non la via. “Siamo stati per 40 anni nella nostra sede storica – ha ricordato Eugenio Zallocco, segretario della Uila di Fermo e Ascoli – ma servivano locali più adeguati per incontrare meglio le esigenze delle persone. Ora l’impegno che ci prendiamo è quello di aprirne un’altra in zona montana”. Secondo Ronzoni “una nuova sede è un luogo aperto, una casa per la cittadinanza, un luogo da vivere”. All’inaugurazione hanno partecipato anche il presidente della Provincia di Fermo, Michele Ortenzi, e il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro.