Pesaro.- Il Partito Democratico torna a chiedere conto alla giunta regionale dei ritardi riguardanti la realizzazione del nuovo ospedale di Pesaro con un’interrogazione dei consiglieri Micaela Vitri e Renato Claudio Minardi sottoscritta da tutto il gruppo dem.
La delibera della giunta regionale dello scorso 9 agosto ha approvato lo schema di Accordo di programma tra la Regione Marche, il Ministero della Salute e il Ministero dell’Economia e delle Finanze per la realizzazione del nuovo polo ospedaliero a Muraglia. Tale schema prevede che l’opera costerà 204 milioni di euro, di cui circa 180 finanziati dallo Stato, oltre 16 dalla Regione Marche e 7 da fondi europei.
“In base al cronoprogramma iniziale – spiegano i consiglieri Vitri e Minardi – i lavori per la realizzazione di tale struttura sarebbero dovuti cominciare entro l’anno corrente per terminare poi alla fine del 2027. Tuttavia, le tempistiche del complesso iter, regolato dagli accordi fra gli Enti regionali, e quelle dell’iter nazionale appaiono piuttosto disallineate in quanto si è avviata la progettazione di un’opera senza aver ottenuto l’approvazione obbligatoria dello Stato che, con la copertura dell’88,4% della spesa, ne è il principale finanziatore. Va evidenziato, infatti – aggiungono i due Dem- che l’accordo con i Ministeri competenti, quello della Salute e quello dell’Economia e finanza, è fondamentale per assicurare le risorse necessarie. Senza tali pareri obbligatori e neanche la certezza che il progetto rispetti gli standard ministeriali i tempi sono destinati quasi certamente ad allungarsi. La verità è che sono trascorsi quattro anni e, dopo aver bruscamente interrotto il percorso per la realizzazione del nuovo ospedale avviato dalla giunta precedente, che prevedeva 650 posti letto, e cancellato con un colpo di spugna l’Azienda Ospedaliera Marche Nord, la giunta Acquaroli si è impantanata nel progetto di un nuovo nosocomio di primo livello, che peraltro conta poco più della metà dei posti letto di quelli previsti in origine. Nel contempo di fronte a tanta incertezza continuano le dimissioni da parte del personale medico”.