Ancona.- È marchigiano uno dei migliori olii al mondo. Lo dicono i giapponesi al Joop (Japan Olive Oil Prize) che si è tenuto nei giorni scorsi a Tokyo e dove un monocultivar di Raggia, varietà originaria delle Marche, si è aggiudicato il prestigioso ‘Best of Class – Italy’ e ottenendo la valutazione più alta tra tutti gli oli partecipanti provenienti da tutto il mondo.
L’olio in questione, prodotto dal Frantoio L’Olinda nelle colline di San Marcello, ha conquistato tutti e “non fa che confermare le straordinarie potenzialità dell’olio extravergine marchigiano – spiegano da Aprol Marche – che si pone sulla vetta del mondo enogastronomico come emblema di qualità, tradizione e innovazione.
L’olio evo marchigiano è pronto a conquistare nuovi mercati e a far brillare il nome della regione Marche nel panorama internazionale, portando con sé l’orgoglio di una produzione artigianale, autentica e di alta gamma, capace di soddisfare i palati più esigenti e attenti alla salute”. Nel frattempo l’olivicoltura marchigiana, in forte crescita in termini di produzione e qualità, si è sempre distinta per la capacità di offrire oli extravergini genuini, ricchi di polifenoli e benefici per la salute talvolta rispondendo alle esigenze sempre più sofisticate e attente dei consumatori
. Tuttavia il settore regionale (ma anche italiano) soffre da anni di un calo di produzione (nelle Marche confrontando i dati medi del quinquennio 2010-2014 e 2019-2023 si registra un -20%) a causa della riduzione delle superfici in produzione (-2,7%) e per gli effetti dei cambiamenti climatici. Proprio per rilanciare il settore e accrescere la competitività delle aziende, Aprol Marche, oltre 1.400 imprese di produttori olivicoli rappresentate, ha proposto una serie di interventi per la filiera olivicola marchigiana, da inserire nel complemento regionale per lo sviluppo rurale del piano strategico nazionale della pac 2023-2027.