Ancona 13 agosto.- L’ultima seduta del Consiglio Regionale delle Marche ha visto l’approvazione dell’atto amministrativo n.81 che permetterà al percolato che si forma nelle discariche di essere scaricato senza alcun trattamento nella rete fognaria. La decisione ha provocato le proteste delle associazioni ambientaliste, a cominciare da Legambiente e Marche Rifiuti Zero.
“L’impermeabilizzazione delle discariche è stato un passo avanti nella conoscenza della tutela ambientale – scrive Legambiente- e adesso con questo atto si torna indietro di anni: il percolato arriverebbe direttamente nei depuratori, normalmente dedicati a ricevere e trattare i reflui urbani cioè quelli prodotti da bagni e cucine. Una differenza tra i due rifiuti abissale con un danno ambientale per i fiumi marchigiani, il mare e la salute dei cittadini non quantificabile.”
Per l’associazione poi “il sistema di depurazione è pubblico e sostenuto attraverso il pagamento delle tasse da parte dei cittadini. In questo modo si andrà a scaricare un costo, quello della gestione dei rifiuti, su un sistema che ha bisogno di investire urgentemente sull’adeguamento della sua infrastruttura e che invece si troverà gravato di un residuo per cui non è abilitato.”
Alla denuncia di Legambiente si associa “Marche a Rifiuti Zero” che invita la Regione Marche a tornare sui suoi passi: ” E’ necessario avviare un serio programma di investimenti per tutelare le acque e costruire gli impianti di depurazione di cui abbiamo bisogno : non ci saranno nuove bandiere blu senza acque pulite e impianti a norma!”