Ascoli Piceno.- L’anno 2020 ha rappresentato un vero e proprio “anno terribile” per il sistema produttivo italiano e in particolare per l’artigianato e le micro e piccole imprese. L’analisi delle contabilità di 12mila imprese con fatturato fino a 5 milioni di euro evidenzia che l’80,8% delle imprese della manifattura e dei servizi ha registrato una perdita media del fatturato del 27,2% rispetto al 2019. Nella manifatturiera il 78,1% delle imprese ha subito una riduzione media del 26,2% ma vi sono comparti nei quali questa quota supera abbondantemente gli ottanta punti e la perdita è ancora più grave. Diffusa e pesante la situazione per l’81,3% delle imprese della meccanica, che produce beni strumentali per un alto numero di comparti produttivi e che è particolarmente vocato all’export, che ha perso il 24,4% soffrendo sia il crollo della domanda interna sia quello del commercio internazionale.
In media il 26% delle imprese della manifattura, il 22,6% dell’edilizia e il 23% dei servizi hanno subito nel 2020 una contrazione superiore a un terzo. Un dato che presenta un’estrema variabilità in particolare nel mondo dei servizi, dove spicca l’88,5% delle attività di trasporto persone, il 69,7% del settore dell’alloggio, il 69,2% delle attività ricreative e di spettacolo seguite dall’artistico, la ristorazione e di seguire gli altri.
La grande maggioranza delle imprese, pur avendo registrato una significativa flessione del fatturato, potrebbe rimanere esclusa dai nuovi indennizzi. Sarebbe preferibile evitare la tagliola del 33% sostituendola con un meccanismo a scalare che riduca il beneficio da una certa soglia fino ad annullarlo per i valori di perdita inferiore alla media. Per questo secondo Cna il Decreto Sostegni ha ancora risorse insufficienti. “Sono stati superati – precisa il direttore della Cna Picena, Francesco Balloni – i codici Ateco, come chiedevamo da un anno, ma la soglia del 30% del calo di fatturato è una tagliola inaccettabile che esclude oltre il 60% delle imprese: con una contrazione dei ricavi del 29,9% non si riceve nemmeno un euro di contributo. L’allungamento delle moratorie è poi un altro strumento di sostegno di vitale importanza, quindi urgono più risorse per far sì che i tempi di scadenza siano portati più avanti nel tempo. Stesso discorso per la Legge 13, della Legge 20, strategiche per la manifattura, che necessitano di strumenti economici più importanti per far fronte a una platea estremamente più ampia di aziende che possono trarne benefici da innovazione incentivi per start up, anche con il supporto del nostro confidi Uni.co”.