Pesaro, 7 mila persone per l’opera di Marina Abramovic

Pesaro.- Oltre 7.000: questo il numero di persone che ha ‘vissuto’ – in 18 giorni di apertura – la prima italiana dell’opera immersiva di Marina Abramović e Tin Drum The Life al Centro Arti Visive Pescheria che si è conclusa il 23 giugno, dopo una proroga decisa visto il grande successo di pubblico.
The Life, che per la prima volta nella storia dell’arte restituisce una performance in doppia versione fisica e digitale, si posiziona dunque tra le più significative esperienze del palinsesto di Pesaro 2024 – Capitale italiana della cultura sotto la direzione generale di Silvano Straccini e con la direzione artistica di Agostino Riitano.
Parte essenziale del progetto è stato lo speciale evento del 18 giugno, andato sold-out in pochi minuti dall’apertura della biglietteria, che ha visto la presenza eccezionale dell’artista al Teatro Rossini: Marina Abramović e Todd Eckert, regista e fondatore di Tin Drum, hanno esplorato la genesi e lo sviluppo di The Life nel corso di una conversazione introdotta da Marcello Smarrelli, direttore artistico di Pesaro Musei.

La collaborazione di Pesaro 2024 con lo studio specializzato in mixed reality Tin Drum con la regia di Todd Eckert, non si ferma qui ma prosegue con l’innovativo concerto KAGAMI creato dal grande compositore e musicista giapponese Ryuichi Sakamoto ( autore di colonne sonore celeberrime e scomparso nel 2023 ) in programma dal 29 agosto all’11 settembre negli spazi del Cantiere Rossini: uno speciale progetto che fonde immagini tridimensionali in movimento con il mondo reale.

 
THE LIFE
E’ il primo evento immersivo di arte performativa in realtà mista mai concepito. L’opera ha attraversato il mondo prendendo vita in diverse città, raggiungendo persino il traguardo della vendita all’asta record in occasione dell’appuntamento autunnale londinese di Christie’s nel 2020. Ancora prima che il mondo globalizzato sperimentasse l’isolamento forzato causato dalla pandemia covid-19, elaborando strategie per mantenere la propria connessione sociale, l’artista si poneva la questione della smaterializzazione del corpo e la sua trasposizione in una dimensione slegata dal qui e ora. A Pesaro l’evento immersivo ha proposto una versione arricchita di costumi originali ed elementi acustici pensati per invitare a una riflessione dedicata alla natura della memoria, dove l’artista transita in mondi diversi e attraversa il tempo e lo spazio.

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