Pesaro.- Grandi novità per la stagione di prosa 2022 del Teatro Sperimentale di Pesaro. Comune di Pesaro e AMAT in seguito all’enorme successo della stagione 2021, ancora in corso, ampliano ulteriormente l’offerta arrivando all’eccezionale risultato di ben 6 recite di ogni spettacolo, proposta che pone il teatro pesarese alla stregua dei più importanti grandi teatri della scena nazionale. 36 serate di spettacolo da gennaio a maggio 2022 per una stagione che vede, tra gli altri, Emilio Solfrizzi, Anna Bonaiuto, Isa Danieli, Giuliana De Sio, Corrado Tedeschi, Martina Colombari, Massimiliano Gallo, Stefania Rocca, Ferdinando Bruni protagonisti dei sei titoli in cartellone.
L’inaugurazione della stagione dal 25 al 30 gennaio è affidata a Emilio Solfrizzi, interprete di un nuovo allestimento de Il malato immaginario, spettacolo già diretto in passato dal regista Guglielmo Ferro. Un intreccio tra comicità e il teatro dell’assurdo. Qui il teatro come finzione, come strumento per dissimulare la realtà, fa il paio con l’idea di Argante di servirsi della malattia per non affrontare “i dardi dell’atroce fortuna”. Si ride attraverso la continua ricerca di rimedi e cure di medici improbabili che creano situazioni esilaranti.
Giusto la fine del mondo in scena dal 15 al 20 febbraio è un testo poetico e lancinante, dal quale fu tratto il pluripremiato film del regista canadese Xavier Dolan, vincitore del Grand Prix della Giuria al Festival di Cannes del 2016, un trionfo dell’incomunicabilità incastonato in una messinscena commovente e superba diretta da Francesco Frangipane e affidata all’interpretazione di un cast straordinario guidato da Anna Bonaiuto con Alessandro Tedeschi, Barbara Ronchi, Vincenzo De Michele e Angela Curri. Una storia, quella di Louis, che si è drammaticamente intrecciata con la vicenda personale dell’autore, morto di AIDS a 38 anni. Una storia dell’incomunicabilità, ogni dialogo si riduce a inutili tentativi di riempire il vuoto con le parole, senza che queste abbiano un senso.
Le Signorine, in scena dall’8 al 13 marzo, è una commedia di Gianni Clementi con la regia di Pierpaolo Sepe che restituisce la comicità celata dietro al tragico quotidiano ed è, al contempo, una grande prova di due straordinarie attrici come Isa Danieli e Giuliana De Sio. Due sorelle zitelle, offese da una natura ingenerosa, trascorrono la propria esistenza in un continuo e scoppiettante scambio di accuse. È in una piccola storica merceria in un vicolo di Napoli, ormai circondata da empori cinesi e fast food mediorientali, che Addolorata e Rosaria passano gran parte della loro giornata, per poi tornare nel loro modesto, ma dignitoso appartamento poco lontano. Una vita scandita dalla monotona, ma rassicurante ripetizione degli avvenimenti.
Corrado Tedeschi interpreta con la sua intelligenza e classe, dal 29 marzo al 3 aprile, uno dei testi più riusciti di Eric Assous (vincitore di due prix Molière), Montagne russe, portato in scena nel 2004 da Alain Delon e Astrid Veillon, tenendo a battesimo il debutto sul palcoscenico di Martina Colombari, perfetta per il ruolo e che forma con lui una coppia inaspettata e di grande fascino. Marco Rampoldi, che ha già diretto Tedeschi in alcune delle sue prove più convincenti, dirige una commedia scritta con inconsueta sapienza, divertente (a tratti esilarante), sorprendente e con momenti di intensa commozione.
Dal 19 al 24 aprile Massimiliano Gallo, Stefania Rocca, Antonella Morea, Paola Senatore, Jacopo Sorbini portano in scena Il silenzio grande, uno spettacolo di Alessandro Gassmann da una commedia di Maurizio de Giovanni. “Quando in una pausa de I bastardi di Pizzofalcone – racconta Gassman – con De Giovanni parlammo de Il silenzio grande ebbi subito la sensazione che nelle sue mani un tema importante come quello dei rapporti familiari, del tempo che scorre, del luogo dove le nostre vite scorrono, ovvero la casa, avrebbe avuto una evoluzione emozionante e sorprendente”.
Conclude la stagione dal 17 al 22 maggio Edipo re. Una favola nera del Teatro dell’Elfo, un viaggio visionario e musicale in compagnia di Edipo, “colui che sogna i sogni profondi”. Dopo gli spettacoli dedicati a Lewis Carroll ed Edgar Allan Poe, Ferdinando Bruni e Francesco Frongia continuano la loro ricerca di segni perturbanti, questa volta aiutati dalla genialità di Antonio Marras, che firma i costumi-scultura e dalla presenza in scena, accanto allo stesso Ferdinando Bruni, di Edoardo Barbone, Mauro Lamantia e Valentino Mannias.
Anna Bonaiuto nella foto di Manuela Giusto