Macerata.- Le prospettive dell’economica turistica nell’estate 2023 sono positive e i flussi sono ormai prossimi ai livelli pre-pandemia, con i primi quattro mesi dell’anno che hanno segnato una crescita del 26,8%.
Le Marche sono tra le mete che brillano per la consistenza di imprese artigiane nei settori interessati da domanda turistica e a fare nettamente la differenza ci pensano le attività del Fermano, con la provincia che è secondo territorio in Italia per consistenza dell’artigianato a vocazione turistica. Ma le performance sono importanti anche per il Maceratese e l’Ascolano.
La rilevazione del centro studi di Confartigianato attesta come nelle Marche alla fine del primo trimestre 2023 le imprese artigiane operanti in attività interessate dalla domanda turistica sono 7.969, il 19,6% dell’artigianato totale (sopra la media italiana del 16,8% e quarta regione in Italia) e danno lavoro a 30.868 addetti.
A livello provinciale, l’artigianato a vocazione turistica mostra a Fermo la seconda incidenza più alta a livello nazionale, con Fermo al 31,5%, con 1.793 imprese artigiane attive nei settori a domanda turistica e 7.172 addetti. Seguono Macerata al 19,8% (21esima provincia in Italia), con 1.802 imprese e 7.412 addetti e Ascoli Piceno al 16,3% (51esima provincia appena sotto la media nazionale) con 864 imprese e 2.751 addetti.
Nella composizione delle imprese artigiane registrate, nel Fermano i numeri maggiori arrivano dal comparto Abbigliamento e Calzature (71,4% del totale) seguito da agroalimentare (11,6%), altre attività manifatturiere e dei servizi e ristorazione (entrambi al 7%). Quindi, Macerata: abbigliamento e calzature (44,4%), agroalimentare (17,9%), altre attività manifatturiere e servizi (17,5%); Ascoli Piceno: agroalimentare (27,2%), abbigliamento e calzature (22,8%), altre attività manifatturiere e dei servizi (20,3%).