Ancona 7 novembre.- “Questo è un lockdown mascherato. E chi ha un negozio e un’attività di commercio al dettaglio lo ha capito. I provvedimenti del Governo per contenere la diffusione della pandemia colpiscono indirettamente ed in maniera impattante tutto il settore del commercio. A tutti gli effetti è stato tolto lo spazio temporale ed emotivo per fare acquisti e per visitare negozi.” Lo afferma la Cna di Ancona, che questa sera alle 18 ha organizzato una protesta simbolica presso i locali della città.
“A parlare sono i numeri – sostiene l’associazione artigiana. I fatturati del mese di ottobre hanno visto un calo vertiginoso nella seconda metà del mese a causa della chiusura dei bar e ristoranti e del coprifuoco. Le persone circolano meno e sono meno propense all’acquisto. Se pur i commercianti siano stati fra i primi ad attivarsi per rendere i propri locali a norma nel rispetto dei protocolli anticontagio, l’assenza di movimento ha generato un drastico calo dei consumi.”
Per Can Ancona il “Decreto Ristori” ha riguardato solo i settori direttamente interessati dalle limitazioni del provvedimento, dimenticando la interrelazione fra sistemi economici locali. Per questo la Confederazione assieme ai commercianti del territorio lancia un appello ad includere il mondo del commercio nelle politiche di ristoro del Governo. In particolar modo tra le richieste delle imprese ci sono le misure di sostegno degli affitti; ristoro su comparativi del fatturato, sostegno per rifinanziamento merci di magazzino, sospensione contributi e tasse.
Come gesto simbolico i commercianti aderenti all’iniziativa “Nonsiamo invisibili” e spegneranno tutte le luci del proprio negozio per 15 minuti, lasciando accese solo quelle della vetrina o dell’ingresso come simbolo di “vitalità” e di presenza.