Regionali, Pd pensa al doppio turno ? Fratelli d’Italia attacca

Ancona 8 giugno.- Manipolare la legge elettorale regionale dopo il reinvio delle elezioni che si sarebbero già dovute tenere è un atto vergognoso”. Lo afferma in una dura nota la segreteria marchigiana di Fratelli d’Italia, secondo cui il Partito Democratico starebbe pensando a modificare il testo ‘in corsa’, introducendo all’ultimo momento il doppio turno. Questo perchè i sondaggi sarebbero sfavorevoli alla maggioranza di centrosinistra. Attualmente la coalizione vincente dovrebbe ottenere il 40% dei voti per vincere le elezioni, e il 43% per avere un numero di consiglieri tale da poter governare senza troppi problemi. Un’asticella che al momento, e senza neppure un accordo con il Movimento 5stelle sembra molto alta.

“Scriversi le leggi elettorali a favore porta malissimo – afferma il partito della Meloni – e lo potrebbero tranquillamente testimoniare Berlusconi per la legge elettorale propedeutica alle elezioni politiche 2006 e Renzi per quelle del 2018. Va però sottolineato – aggiunge la segreteria FDI- che un’azione del genere è fuori di ogni decisione democratica, meritevole di ricorso alla Corte Costituzionale qualora tale impresa fosse tentata. E sarebbe meritevole di protesta popolare poiché il diritto delle persone di esprimere correttamente e democraticamente il proprio voto senza passare attraverso gli artifici dei Palazzi è un atto di giustizia. Viceversa è riprovevole utilizzare trucchi per rimanere attaccati con la colla alle poltrone contro la volontà di tutti i marchigiani.”

Da notare comunque, che un testo per introdurre il ballottaggio anche nella leggere regionale esiste già. Fu presentata dal Movimento 5Stelle nel gennaio 2019, ma la proposta è rimasta ferma in Commissione. Potrebbe essere tirata fuori adesso ? O si tratterebbe di altro ? I consiglieri pentastellati da noi interpellati ignorano l’ipotesi denunciata da Fratelli d’Italia. Ma affermano : “Chi è forte vince con qualunque sistema elettorale..”.

Comunque sia, da qui alla fine di luglio c’è tutto il tempo per presentare in Commissione un testo sulla questione, e farlo poi approvare dal Consiglio anche all’ultima seduta. Il minimo che si può dire però, e che sarebbe davvero poco opportuno.

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